Trasferimento del Liceo Politi è già realtà
AGENTINO – Dopo oltre 76 anni, il Liceo delle Scienze Umane “Raffaello Politi” lascia l’edificio storico di via Acrone, in funzione dal 1949, a causa di esiti negativi nelle verifiche statiche che hanno evidenziato criticitá strutturali tali da rendere inevitabile il trasferimento
La decisione è stata ufficializzata dal presidente del Libero Consorzio Giuseppe Pendolino durante una conferenza stampa sul bilancio dei primi 100 giorni dell’ente: le attività verranno spostate presso l‘ex plesso “Foderà”, al Quadrivio Spinasanta, dove già alcune classi hanno iniziato a operare
🔎 Crisi strutturale: anche la “Pirandello” è a rischio
Lo stesso edificio ospita anche la scuola media “Luigi Pirandello”, facente capo al Comune di Agrigento. La sua permanenza nel plesso è quindi altrettanto compromessa, dato che l’intero stabile è stato dichiarato non idoneo all’utilizzo scolastico
🗣️ Le parole dell’assessore Alfano
Abbiamo contattato l’assessore comunale con delega alle scuole, Gioacchino Alfano, che ha dichiarato:
“Stiamo già valutando alcune ipotesi di trasferimento della scuola media ‘Pirandello’, appena avremo la soluzione definitiva sarà resa pubblica”.
Di fatto, il trasferimento è ormai certo: lo stabile, di proprietà dell’ex provincia, è ritenuto inagibile dopo le verifiche statiche su via Acrone, rendendo inevitabile il ricollocamento della Pirandello
📌 Prospettive e criticità: cosa succede ora?
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Gestione divisa – La competenza edilizia scolastica per il Liceo spetta al Libero Consorzio, mentre il Comune è responsabile per la scuola media Pirandello. Questa divisione ha complicato la gestione coordinata dell’emergenza
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Piano urgente – Il vertice tenutosi a Palazzo dei Giganti il 30 luglio ha ribadito che non è più possibile revocare lo sgombero. Il plesso va liberato per garantire la sicurezza degli studenti, con tempi strettissimi prima della riapertura dell’anno scolastico
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Costi alti – La messa in sicurezza richiederebbe lavori complessi e finanziamenti stimati in oltre 8 milioni di euro, cifra attualmente fuori dalla portata degli enti locali

