SALA CONSILIARE

Agrigento: ennesimo consiglio comunale a vuoto, rischio sanzione sulle partecipate

Un altro consiglio comunale si è concluso con un nulla di fatto. Alle ore 17:40, il presidente del consiglio comunale, Giovanni Civiltà, ha effettuato l’appello constatando la presenza di soli quattro consiglieri comunali. Un numero insufficiente per garantire il regolare svolgimento della seduta, che è stata quindi dichiarata decaduta dallo stesso presidente.

Ora Civiltà, dopo aver preso atto dell’assenza della maggioranza dei consiglieri, si consulterà con l’ufficio di presidenza per stabilire una nuova convocazione. Tuttavia, questa continua diserzione dell’aula consiliare da parte degli eletti non fa che aggravare una situazione già compromessa.

Il nodo delle partecipate e il rischio di sanzioni

Tra i 15 punti all’ordine del giorno di oggi figurava una questione di grande rilevanza: la discussione sulle società partecipate del Comune. La mancata trattazione di questo punto rischia di esporre l’amministrazione a una sanzione amministrativa, mettendo ulteriormente in difficoltà la gestione dell’ente e le finanze pubbliche. Inoltre, l’assenza odierna della maggioranza dimostra come il sindaco non abbia più il controllo della sua maggioranza in consiglio comunale, evidenziando una crisi politica sempre più evidente.

Cosa sta accadendo al consiglio comunale?

L’ennesima seduta andata a vuoto pone una domanda legittima: si tratta di una protesta o di una semplice mancanza di interesse da parte dei consiglieri? La frequenza con cui il consiglio viene sciolto per mancanza del numero legale indica una crisi profonda all’interno dell’amministrazione comunale, con il rischio concreto di un blocco decisionale che potrebbe avere ripercussioni su tutta la città.

I cittadini, intanto, restano spettatori di un consiglio comunale sempre più inefficiente, mentre questioni cruciali per la gestione della città rimangono irrisolte. Resta da vedere se nella prossima convocazione i consiglieri si presenteranno per affrontare le emergenze amministrative o se si assisterà all’ennesimo flop istituzionale.

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