Dopo la morte di Marco Chiaramonti arriva il pugno duro, ma fino a ieri solo silenzi e convenzioni
Il Comune di Agrigento ha finalmente emesso un’ordinanza di diffida contro l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (AICA), imponendo alla società di intervenire con urgenza sui cedimenti della sede stradale in via Dei Fiumi, causati da perdite idriche che da mesi minacciano la sicurezza dei cittadini.
Con l’ordinanza dirigenziale n. 259 del 24 settembre 2025 Ordinanza+Dirigenziale+2025-259, firmata dall’ingegnere Alberto Avenia, responsabile dei Lavori Pubblici, l’AICA ha dieci giorni di tempo per ripristinare i tratti dissestati, in particolare all’incrocio con via Belice e nei pressi del civico 35
Un elenco infinito di segnalazioni ignorate Xerox+Scan_24092025124008
Già tra giugno e agosto il Comune aveva ricevuto diverse segnalazioni:
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perdita idrica all’incrocio via Dei Fiumi – via Belice (5 giugno),
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cedimento di un pozzetto fognario (12 giugno),
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cedimento del piano stradale al civico 35 (17 luglio),
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avvallamento segnalato dall’avv. Pierluigi Cappello (22 agosto).
Eppure nessun intervento risolutivo era stato disposto, e le richieste dei cittadini erano rimaste lettera morta.
Dopo la tragedia, il cambio di rotta
È inevitabile notare come mai prima della tragedia di Marco Chiaramonti – il maestro di tennis morto in un incidente stradale proprio a causa delle condizioni dissestate delle strade agrigentine – il Comune avesse adottato un provvedimento così drastico nei confronti di AICA.
Solo oggi si parla di diffide, di responsabilità e persino di possibile segnalazione all’Autorità Giudiziaria in caso di inottemperanza.
Il paradosso delle convenzioni
E pensare che appena lo scorso gennaio il sindaco Francesco Miccichè si mostrava sorridente e soddisfatto per la firma della convenzione con AICA, presentata come una svolta per la gestione idrica della città.
Un accordo che prevedeva, tra le altre cose, la possibilità per il Comune di agire in danno contro AICA, trattenendo le somme spese per gli interventi urgenti da quelle dovute alla stessa società. Uno strumento mai utilizzato dall’amministrazione, lasciando i cittadini a convivere con disagi e pericoli quotidiani.
Ora l’ultimatum
Con l’ordinanza del 24 settembre, AICA è obbligata non solo a ripristinare a regola d’arte le strade, ma anche a inviare al Comune una relazione tecnica conclusiva. La zona dovrà intanto essere messa in sicurezza con apposita segnaletica.
Il provvedimento è stato notificato via PEC all’AICA, all’ATI Idrico AG9 e al Comando di Polizia Locale per vigilare sull’esecuzione. Se AICA non ottempererà, scatterà la segnalazione in Procura.
Una domanda aperta
Resta un interrogativo che non può essere ignorato: perché il Comune di Agrigento ha atteso il sacrificio di una vita umana prima di esercitare i poteri che aveva già a disposizione?
Report Sicilia continuerà a seguire la vicenda, dando voce ai cittadini che da anni attendono risposte concrete e non più solo promesse.

