Chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole, è il primo a violarle. È questo l’incredibile paradosso che si sta consumando ad Agrigento, dove il Comune ha installato bandiere pubblicitarie a meno di 30 metri dalla rotonda Giunone, in piena zona “A” vincolata del Parco Archeologico e lungo una strada statale. Una violazione lampante dell’articolo 23 del Codice della Strada.
Le immagini sono inequivocabili: alte bandiere colorate con il logo di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, installate all’interno dello spartitraffico, a ridosso di una delle rotatorie più trafficate della città, lungo l’asse viario statale che conduce alla Valle dei Templi.
Cosa dice la legge
L’articolo 23 del Codice della Strada vieta espressamente l’installazione di qualsiasi mezzo pubblicitario in prossimità di intersezioni a raso, ovvero incroci e rotatorie, proprio per ragioni di sicurezza:
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Distrazione per i conducenti: elementi visivi mobili, come le bandiere, creano confusione e riducono l’attenzione alla guida;
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Ostacolo alla segnaletica stradale: la loro presenza può oscurare segnali obbligatori o di pericolo;
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Violazione urbanistica: l’area è sottoposta a vincoli paesaggistici e archeologici, trattandosi del Parco della Valle dei Templi;
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Sanzioni previste: multe, obbligo di rimozione e segnalazione agli organi preposti.
Il cortocircuito amministrativo
Ma la parte più assurda è che a installare tutto ciò è stato proprio il Comune di Agrigento. Lo stesso Comune che dovrebbe far rispettare il Codice della Strada, la normativa sulla pubblicità stradale, i vincoli paesaggistici e il decoro urbano.
Chi ha autorizzato questi allestimenti? Sono stati chiesti i necessari nulla osta all’ANAS, alla Soprintendenza e al Parco Archeologico? E perché si installano elementi pubblicitari in un tratto in cui la legge li vieta?
La propaganda prima della sicurezza
Tutto questo mentre la città affonda tra crisi idrica, emergenze infrastrutturali e degrado urbano. Ma pare che l’unica priorità sia “sventolare” la cultura, anche a costo di infrangere le regole più basilari della sicurezza stradale.
Le bandiere riportano con orgoglio lo slogan “Progetti per Agrigento”. Ma se il progetto è quello di usare lo spazio pubblico come vetrina promozionale illegittima, allora siamo ben lontani da qualunque idea sana di sviluppo urbano e culturale.
Segnalazione alle autorità competenti
L’articolo sarà trasmesso come segnalazione ufficiale a:
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Prefetto di Agrigento;
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Comando della Polizia Locale;
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Segretario Generale del Comune;
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Sindaco Francesco Miccichè, quale responsabile politico;
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Questore, trattandosi di strada statale sottoposta a controllo di pubblica sicurezza;
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Soprintendenza e Parco Archeologico, per le valutazioni sui vincoli.
In conclusione: Il rispetto delle regole non può essere selettivo. E quando a violarle è proprio l’ente che dovrebbe tutelarle, il problema è doppio. Report Sicilia chiede la rimozione immediata di queste installazioni e l’avvio di una verifica interna su responsabilità e autorizzazioni.






