Agrigento – Nel consueto messaggio di fine anno, il sindaco di Agrigento ha descritto il 2024 come un anno difficile, dimenticando però di affrontare i reali problemi della città. Nessun riferimento alla crisi idrica, alla mancanza di servizi essenziali o alle infrastrutture obsolete che continuano a pesare sulla qualità della vita degli agrigentini. Al contrario, il primo cittadino si è concentrato sull’auspicio che i festeggiamenti del 2025, anno in cui Agrigento sarà Capitale Italiana della Cultura, si protraggano ben oltre, perché, come ha detto, “gli agrigentini se lo meritano”.

Un bilancio che non torna: 7 milioni di euro per feste e spettacoli

Definire il 2024 un anno difficile appare in netto contrasto con la realtà di una città che ha speso non meno di 7 milioni di euro in feste, sagre, spettacoli e iniziative varie. La domanda sorge spontanea: “Se questo è stato un anno difficile, quanto si spenderà per gli anni migliori?”

In cinque anni, l’amministrazione comunale ha investito complessivamente oltre 15 milioni di euro in attività che, seppur celebrative e di intrattenimento, non hanno portato miglioramenti tangibili ai servizi essenziali. Intanto, la rete idrica resta un colabrodo, le strade sono dissestate, e i trasporti pubblici inesistenti.

Un messaggio che ignora i bisogni della città

Mentre i fondi vengono destinati a celebrazioni e spettacoli, gli agrigentini continuano a convivere con una città che fatica a garantire una dotazione idrica regolare, una gestione efficiente dei rifiuti e infrastrutture adeguate. Nel messaggio del sindaco non si è fatto alcun cenno a questi problemi, lasciando i cittadini ancora una volta senza risposte.

“Gli agrigentini meritano una città normale, con servizi essenziali e tanta normalità, non solo feste e festeggiamenti prolungati,” commentano molti residenti, stanchi di vedere prioritarie le apparenze rispetto alle necessità reali.

Il futuro di Agrigento: tra festeggiamenti e realtà

Con il 2025 alle porte, Agrigento si trova a un bivio: sarà l’anno del riscatto o l’ennesima occasione mancata? La città si prepara a ricevere un’importante visibilità nazionale e internazionale, ma il rischio è che dietro le celebrazioni si nascondano le inefficienze di sempre.

Gli agrigentini si aspettano che l’amministrazione comunale metta finalmente al centro i problemi strutturali e restituisca dignità a una città che, per essere davvero Capitale della Cultura, deve prima essere una città normale. Se il 2024 ha visto una spesa record per feste e spettacoli, il 2025 deve essere l’anno degli investimenti concreti e delle risposte. Perché gli agrigentini meritano molto più che promesse e festeggiamenti prolungati: meritano una città vivibile, efficiente e moderna.

L’intervento di Giuseppe Di Rosa del Codacons

Non manca l’intervento di Giuseppe Di Rosa, rappresentante del Codacons, che lancia un duro monito al sindaco:

“Dove sono finiti i 140 milioni di euro che dovevate spendere entro il 31 dicembre 2024? Lei stesso lo aveva assicurato lo scorso anno. Inoltre, dai circa 15 milioni di euro investiti in feste, sagre e festini vari in questi anni, la città ha avuto un ritorno? Quale sarebbe, considerato che le attività commerciali e turistico-ricettive sono ancora tutte in sofferenza ed alcune chiuse per carenza idrica?”

Un interrogativo che risuona tra i cittadini di Agrigento, sempre più preoccupati per l’assenza di trasparenza e di interventi concreti da parte dell’amministrazione comunale.

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