Dopo la nostra segnalazione e gli approfondimenti pubblicati nei mesi scorsi, arriva la conferma ufficiale: il traliccio installato tra piazza Marconi e via Acrone era abusivo. Comune e Soprintendenza hanno ordinato la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, segnando un passaggio decisivo in una vicenda che da tempo aveva sollevato dubbi sulla regolarità delle autorizzazioni.

Secondo quanto riportato nella proposta di determinazione sindacale n. 76 del 18 settembre 2025 OMISSIS_Proposta+Determina+Sindacale++2025-76 Determina+Sindacale+2025-89, il Comune di Agrigento ha deciso di costituirsi in giudizio davanti al TAR Sicilia – Palermo per resistere al ricorso presentato da RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che chiedeva l’annullamento dell’ordinanza di demolizione. Nel documento, firmato dal dirigente del Settore Affari Generali e Istituzionali, avv. Antonio Insalaco, si legge che l’infrastruttura era stata realizzata da RFI con la motivazione di installare un sistema GSM-R destinato al controllo e all’esercizio del traffico ferroviario

Il Comune, tuttavia, ha ribadito la piena legittimità della propria ordinanza di demolizione e ha conferito incarico di difesa all’avv. Rita Salvago, legale interno dell’Ente, per tutelare le ragioni dell’amministrazione in sede giudiziaria.

La vicenda dimostra ancora una volta l’importanza del controllo diffuso da parte della cittadinanza e della stampa locale: la presenza del traliccio era stata segnalata a Report Sicilia dai residenti della zona, che lamentavano un’opera impattante sul paesaggio urbano e mai chiaramente autorizzata.

Oggi, grazie alla pressione dell’opinione pubblica e agli interventi successivi delle istituzioni competenti, si apre finalmente la strada al ripristino della legalità. Resta adesso da capire se il TAR accoglierà la richiesta di RFI o se verrà confermata in via definitiva la demolizione, ponendo fine a una vicenda che ha alimentato per mesi il dibattito cittadino.

Agrigento, il traliccio tra Piazza Marconi e Via Acrone era abusivo: ordinata la demolizione. Dopo la segnalazione di Report Sicilia, Comune e Soprintendenza intervengono

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