Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha raccontato una città che sembra uscita da un sogno: una capitale della cultura con servizi eccellenti, strutture moderne, progetti avanguardistici e una popolazione pronta ad accogliere il mondo. Ma, per chi vive ogni giorno ad Agrigento, queste parole appaiono sconcertanti, se non addirittura irrispettose verso le reali difficoltà che la città affronta.
Il sindaco parla di una città che “corre e si rialza” e che, attraverso la “cultura dell’accoglienza,” si prepara a diventare una vera capitale culturale nel 2025. Annuncia progetti ambiziosi, come il “Museo di città” e il “Velotour” dal centro storico alla Valle dei Templi e fino al mare, promettendo di coinvolgere l’intera provincia e valorizzare le sue bellezze. Eppure, tutto questo sembra riguardare una città diversa da Agrigento.
Gli agrigentini si chiedono se il sindaco stia descrivendo la stessa città in cui vivono, una città dove mancano i servizi essenziali, le strade versano in condizioni pietose, i parchi sono abbandonati e dove persino l’acqua, bene primario, è una risorsa scarsa. Questi problemi quotidiani sembrano dimenticati nelle dichiarazioni del sindaco, che immagina un futuro luminoso senza affrontare il presente.
Agrigento è “una città che sa rialzarsi” – così dichiara il sindaco, ma i cittadini non vedono i segnali di questo riscatto, solo promesse vuote. La capitale della cultura è a rischio di restare solo un titolo simbolico se non si lavora concretamente per una trasformazione reale. Siamo di fronte a dichiarazioni che appaiono quasi surreali, una visione che stride con la realtà che ogni agrigentino affronta quotidianamente. Forse sarebbe ora che l’amministrazione comunale smettesse di parlare di un futuro brillante e iniziasse a fare passi concreti per migliorare le condizioni della città e la qualità di vita dei suoi abitanti, dimostrando che Agrigento non è solo una fantasia nei discorsi ma una città reale che merita attenzione e interventi.