Sembrava una vittoria della trasparenza.
Solo pochi giorni fa, dopo le nostre denunce e dopo mesi di silenzi, il Comune di Agrigento aveva finalmente pubblicato la gara per la manutenzione straordinaria della strada Mosella, per un importo di 3.320.965,13 euro (categoria OG3).
Una gara pubblica, finalmente visibile, con scadenza fissata al 9 dicembre 2025.

Ma la soddisfazione è durata poco.
Pochissimo.

Oggi, sul portale degli appalti, la stessa procedura risulta revocata.
Un’altra “retromarcia” amministrativa, l’ennesima di una città che sembra aver smarrito definitivamente la strada — e non solo quella della Mosellà.


Da gara pubblica a gara revocata: il ritorno alla vecchia logica

Avevamo gridato vittoria troppo presto.
Perché chi è abituato a muoversi nelle ombre della burocrazia, difficilmente sceglie la luce.

La pubblicazione della gara era arrivata solo dopo che Report Sicilia aveva smascherato l’intenzione dell’amministrazione di procedere con una trattativa privata a 10 inviti, senza alcuna apertura pubblica.
Un sistema “a chiamata” che conosciamo bene, e che da anni denunciamo come strumento di controllo politico degli appalti.

Ora, con la revoca, si ritorna esattamente lì:
alle gare chiuse, ai rapporti consolidati, alle ditte di fiducia.


Domande che chiedono risposta

Cosa si nasconde dietro questa revoca improvvisa?
Chi ha deciso di ritirare la gara e per quali motivi reali?
E soprattutto:
volete dire come sono state scelte o come saranno scelte le 10 ditte invitate alla nuova procedura negoziata?

Perché se la revoca serve solo a riformulare la gara “a invito”, allora è evidente che l’intento non è quello di garantire trasparenza, ma di controllare l’esito.
E non sarebbe la prima volta.


Precedenti che pesano

Negli anni scorsi, diversi appalti gestiti sulla piattaforma MEPA da questa stessa amministrazione sono stati oggetto di indagini e accertamenti, proprio per presunte irregolarità e pilotaggi negli inviti.
Tra i casi più eclatanti, quello che ha coinvolto l’ex dirigente e capo di gabinetto Gaetano Di Giovanni, accusato — tra le varie contestazioni — di gestione orientata delle procedure telematiche.

Una vicenda che sembrava aver insegnato qualcosa.
Invece, la storia si ripete.
Con gli stessi metodi, le stesse ombre e — soprattutto — lo stesso silenzio politico.


Una città ostaggio del sistema

Agrigento non può più permettersi una gestione degli appalti “a porte chiuse”.
Il caso Mosella non è un episodio isolato, ma un simbolo: ogni volta che la città intravede trasparenza, arriva puntuale un passo indietro.

Per questo chiediamo pubblicamente:

Che fine ha fatto la gara pubblica?
Perché è stata revocata?
E chi deciderà quali ditte saranno invitate alla nuova procedura?

Finché non ci saranno risposte, il sospetto resta.
E insieme al sospetto, anche la certezza che — ad Agrigento — la legalità amministrativa resta un optional.


REPORT SICILIA

Dalla pubblicazione alla revoca, la Mosella è diventata il simbolo perfetto del “Sistema Agrigento”:
annunci, passi falsi, revoche e scelte opache.

Noi continueremo a vigilare, documentare e denunciare.
Perché chi è abituato agli imbrogli difficilmente si rigenera,
ma chi crede nella verità non smette mai di raccontarla.

Agrigento, dopo la denuncia di Report Sicilia finalmente pubblicata la gara per la Mosellà. Ma resta il dubbio: perché solo ora?

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