Il 6 settembre la presentazione di un progetto civico libero e trasparente. Nella lettera alla città, Di Rosa elenca i punti per riportare Agrigento alla normalità.

Agrigento – 21 agosto 2025.
Una lettera aperta alla città, dal tono forte e accorato, firmata da Giuseppe Di Rosa, editore di Report Sicilia e animatore del movimento civico Mani Libere.
Un testo che vuole essere insieme denuncia, manifesto e appello alla partecipazione attiva degli agrigentini.

«Questa è una lettera che nasce dal cuore e dalla coscienza – scrive Di Rosa – una coscienza che non può più restare in silenzio di fronte a una città che da troppi anni ci viene sottratta non con la forza, ma con l’astuzia del potere, con il silenzio complice e con la rassegnazione».

Pagare tutti per pagare meno

Di Rosa ribadisce un principio cardine: «Se tutti pagano le tasse, allora tutti pagheranno di meno e potremo garantire servizi essenziali a tutti».

I punti qualificanti per riportare Agrigento alla normalità

Già consegnati tempo fa al sindaco e rimasti lettera morta, oggi vengono riproposti come base di un progetto serio e condiviso:

  • Trasparenza: fare del Comune una casa di vetro, con la collaborazione di tutto il Consiglio comunale.

  • Contenimento delle imposte: ridurre al minimo le tasse locali nel rispetto del bilancio e della sostenibilità.

  • Servizi essenziali: raccolta differenziata, acqua, ambiente, cultura, viabilità, manutenzione, igiene.

  • Agevolazioni fiscali: per nuove imprese giovanili e per chi afferma la legalità.

  • Lavoro e giovani: creare occasioni di impiego e favorire la crescita demografica ed economica.

  • Raccolta rifiuti in house: con isole ecologiche videosorvegliate e open access.

  • Personale comunale: valorizzazione e incentivi legati a obiettivi e risultati. Riqualificazione della Polizia Locale.

  • Commercio e mercati: rilancio dei mercati rionali con servizi igienici e bagni pubblici a regime.

  • Mobilità sostenibile: muoversi bene in città in sicurezza.

  • Volontariato e terzo settore: sostegno e valorizzazione del loro ruolo sociale ed economico.

  • Costa e turismo: riqualificazione del centro storico, di San Leone, delle concessioni demaniali e degli stabilimenti.

  • Sport: rilancio delle strutture con il coinvolgimento di imprese e terzo settore.

  • Politiche giovanili: formazione, orientamento e cittadinanza attiva.

  • Parcheggi: affidamento al terzo settore e al volontariato con vigilanza e riscossione della tassa di stazionamento.

  • Porticciolo turistico: realizzazione del progetto atteso dal 2015.

  • Offerta integrata: valorizzare costa, Valle dei Templi e patrimonio architettonico.

  • Ufficio progettazione: per opere pubbliche e sviluppo sostenibile, sfruttando i fondi europei e nazionali.

  • Centro commerciale naturale “Atenea”: rilancio del centro storico con marchi e outlet di qualità.

  • Contratti di quartiere: per recuperare edilizio, economia e socialità in tutte le zone della città.

  • Regolamento anti-inquinamento: per contrastare l’installazione indiscriminata di antenne e tralicci.

Un progetto libero, senza padroni né sudditi

Il 6 settembre sarà presentato un nuovo progetto civico: «Non nasce nei corridoi del potere, ma tra le persone libere. Sarà aperto, trasparente, inclusivo. Senza padroni e senza sudditi. Senza bandiere di partito, ma con una sola etichetta da difendere: la dignità di essere agrigentini».

“Io non tacerò”

Di Rosa anticipa possibili attacchi e tentativi di isolamento, ma promette resistenza: «Più cercheranno di farmi tacere, più alzerò la voce. Dentro di me c’è ancora quel ragazzo di razza Campo, testardo e libero, che non è mai stato al servizio di nessuno se non della propria coscienza».

L’appello agli agrigentini

Il cuore della lettera è l’invito alla città: «Questo progetto non è mio, ma nostro. Non è per il potere, ma per la persona. Non per il dio denaro, ma per la comunità. Non per le ambizioni individuali, ma per il bene comune».

Un invito chiaro: esserci, partecipare, mettersi in gioco.
«Il 6 settembre sarà solo l’inizio – conclude Di Rosa – un inizio che ha bisogno del coraggio, della partecipazione e dell’onestà di chi ama davvero questa città. Io ci sarò. E tu?».

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