Adesso è ufficiale: la palestra polidistrettuale di via dei Normanni porterà il nome di Don Pietro Fusetti, il sacerdote guanelliano che negli anni Settanta fece nascere la pallamano ad Agrigento, trasformando un semplice oratorio in una fucina di sport, educazione e valori.
La decisione è stata sancita dalla delibera di Giunta n. 187 del 21 ottobre 2025 GC_187_2025 2, approvata all’unanimità dal sindaco Francesco Miccichè e dai suoi assessori.

Un riconoscimento che parte dal basso
L’intitolazione nasce da una petizione popolare firmata da oltre 500 cittadini, che hanno chiesto al Comune di rendere omaggio a Don Pietro, figura indimenticata da intere generazioni di atleti.
Nel documento allegato alla delibera, si legge:
“Don Pietro Fusetti è una figura ricordata da generazioni di giovani atleti per il suo contributo allo sport e alla comunità. Ha raccolto nell’oratorio parrocchiale della Divina Provvidenza tutti i giovani della zona, offrendo loro una sana educazione religiosa e un posto sicuro, lontano dai pericoli della strada.”
Parole che sintetizzano una missione durata tutta la vita: educare attraverso lo sport, costruire comunità, trasmettere disciplina e solidarietà.
L’uomo che portò Agrigento nella storia della pallamano
Era il 1975 quando, proprio all’oratorio Don Guanella — a pochi passi dal campo sportivo — Don Pietro Fusetti introdusse per la prima volta ad Agrigento la pallamano, insieme al delegato provinciale Mario Parla.
Nacquero così le prime squadre cittadine: Ital Agrigento, Toniolo, Plutone e Kerkent, un movimento che in pochi anni portò entusiasmo e risultati straordinari.
L’Ital Agrigento, allenata dai fratelli Umberto e Lillo Gelo e guidata dallo storico presidente Agostino Napoli, riuscì in meno di dieci anni a conquistare due promozioni, approdando fino alla Serie B nazionale nel 1984, con una rosa composta interamente da giocatori agrigentini.
Don Pietro non vedeva nello sport una semplice competizione, ma uno strumento educativo: una scuola di vita.
Sotto la sua guida, centinaia di ragazzi trovarono nell’oratorio un’alternativa alla strada e un punto di riferimento umano e spirituale.
Una memoria che diventa futuro
Oggi, quel seme piantato mezzo secolo fa continua a germogliare. La Pallamano Girgenti, erede diretta di quella tradizione, milita nel campionato nazionale Serie A Silver, portando avanti i valori e l’entusiasmo di allora.
E non è un caso che la squadra svolga ancora la preparazione proprio al Don Guanella, dove tutto ebbe inizio.
Con l’intitolazione della palestra distrettuale, Agrigento riconsegna a Don Pietro Fusetti il posto che merita nella storia della città.
Come si legge nella delibera comunale:
“La sua dedizione ai giovani e allo sport merita di essere onorata con un segno permanente alla sua memoria. Per aver svolto un ruolo importantissimo nella crescita dello sport agrigentino e per essere stato pioniere della pallamano nella nostra città.”
Una scelta che unisce passato e presente
L’intitolazione della palestra rappresenta anche un ponte tra la memoria storica e il nuovo corso dello sport agrigentino.
Proprio in quell’impianto, oggi rinnovato e finalmente funzionante, si allenano decine di giovani, gli stessi che — forse inconsapevolmente — calcano il terreno reso sacro da una visione nata 50 anni fa.
A suggellare questo legame, sarà una cerimonia pubblica di intitolazione, che vedrà la partecipazione di ex giocatori, allenatori, dirigenti e semplici cittadini che hanno condiviso con Don Pietro un pezzo della loro gioventù.
Il valore di un nome
Intitolare una struttura non è solo un atto amministrativo: è un gesto di riconoscenza collettiva.
È dire, in modo semplice ma potente, “non ti abbiamo dimenticato”.
Perché ogni volta che un ragazzo entrerà in quella palestra per allenarsi, saprà che porta il nome di un uomo che ha dedicato la vita a loro — ai giovani, allo sport, ad Agrigento.
E da oggi, la Palestra “Don Pietro Fusetti” sarà il luogo dove memoria, passione e sport continueranno a camminare insieme.

