Agrigento – Un applauso all’organizzazione della 77ª Sagra del Mandorlo in Fiore, prevista dall’8 al 16 marzo 2025. Un evento che, come dimostrano locandine e programmi già in circolazione, sta prendendo forma con una rapidità e una discrezione davvero ammirevoli. Tutto è pronto, o quasi. Peccato, però, che sia stato fatto nel silenzio totale e senza alcun atto pubblico visibile.
Un capolavoro di discrezione
Che dire? In un’epoca in cui la trasparenza è un miraggio e la burocrazia regna sovrana, qui ad Agrigento si assiste a un miracolo: la Sagra del Mandorlo in Fiore si sta organizzando senza che nessuno sappia ufficialmente nulla. Nessun atto, nessuna delibera, nessun avviso pubblico… ma le locandine sono pronte e i mercatini dell’artigianato già annunciati.
Complimenti vivissimi a chi ha avuto il coraggio di andare avanti in questo modo, fregandosene delle formalità e puntando tutto sulla forza della volontà. Perché, diciamolo, ci vuole una certa audacia per organizzare una manifestazione di tale portata senza che i cittadini, i media o gli stessi operatori economici abbiano un minimo di documentazione da consultare.
Le domande che non avranno risposta
Ovviamente, non si può non porsi qualche domanda (retorica, si intende, visto che risposte non ne arriveranno):
- Chi sta gestendo questa organizzazione degna di un film di spionaggio?
- Con quali fondi si sta finanziando tutto questo? Pubblici, privati, o il cielo ce lo mandi buono?
- Chi ha selezionato gli artisti, i fornitori, gli espositori? Forse una cabina di regia invisibile?
- E soprattutto: è legale organizzare un evento di tale portata senza che esista uno straccio di atto pubblico?
Un esempio di coraggio… o di cosa?
Mentre altre città lavorano a viso aperto, con programmazioni chiare e accessibili, ad Agrigento si opta per la strategia del “fai e non dire”. Una scelta che, purtroppo, rischia di trasformare quello che dovrebbe essere un evento di punta in un simbolo del pressapochismo e della mancanza di trasparenza.
Agrigento Capitale della Cultura… o del mistero?
Non dimentichiamo che Agrigento, nel 2025, è Capitale Italiana della Cultura. Un titolo che impone non solo eccellenza organizzativa, ma anche un modello di amministrazione pubblica impeccabile. E invece eccoci qui, a celebrare l’invisibilità degli atti e la discrezione di chi, nell’ombra, sta allestendo una manifestazione senza preoccuparsi minimamente di coinvolgere cittadini e istituzioni in modo formale.
Complimenti sentiti
Dunque, un sentito “bravi” a chi sta portando avanti tutto questo. In una città dove spesso mancano acqua, servizi essenziali e trasparenza amministrativa, è confortante vedere che almeno il “non detto” non manca mai.
Report Sicilia continuerà a monitorare la situazione, chiedendo conto di ogni centesimo speso e di ogni decisione presa. Nel frattempo, godiamoci questa nuova frontiera dell’organizzazione pubblica: “facciamolo e basta”.
Un esempio, certo, ma di cosa non è ancora chiaro.

