Agrigento – È una delle stradine più suggestive del centro storico, una scalinata che sale da San Lorenzo fino alla Cattedrale, attraversando la storica salita Sanzo e il vicolo Belguardo, proprio dove si trova il celebre Palazzo Tomasi. Un percorso che dovrebbe rappresentare una delle perle del patrimonio urbano agrigentino e invece oggi si presenta come un simbolo del degrado diffuso.
Le immagini parlano chiaro: rifiuti abbandonati, calcinacci, specchi rotti, erbacce che invadono i gradini e muretti pericolanti. In alcuni punti la pavimentazione è quasi completamente sommersa dal verde spontaneo e dai resti di vecchie demolizioni.
Eppure, lungo questa salita passano turisti e visitatori che, affascinati dai colori caldi della pietra e dai vicoli incastonati tra le case, si trovano davanti uno spettacolo indecoroso.
«È la prima volta che ci torno dopo anni», racconta chi ha percorso a piedi il tratto da San Lorenzo fino alla Cattedrale. «Una delle vie più belle di Agrigento, ma ridotta a un disastro. Qui servirebbe una pulizia straordinaria, la rimozione dei rifiuti e un intervento di manutenzione urgente».
Il contrasto tra la bellezza autentica del quartiere e la trascuratezza dell’amministrazione è evidente. Le scalinate, che dovrebbero essere curate come patrimonio storico, sono ormai un concentrato di incuria.
Nel pieno dell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, questo angolo di città racconta un’altra verità: quella di un centro storico dimenticato, dove l’abbandono quotidiano cancella la memoria e il valore dei luoghi.
Un’altra cartolina sbiadita di Agrigento, dove basterebbero poche attenzioni per restituire decoro e dignità a un pezzo di storia.










