Agrigento, la via Piersanti Mattarella è una mina per i cittadini: alberi secchi, tombini scoperti e buche che possono uccidere

Ieri pomeriggio abbiamo percorso e documentato in diretta lo stato della via Piersanti Mattarella, la strada che collega la “stazione bassa” al polo studentesco e a diverse scuole del quartiere. Quello che abbiamo riscontrato è sotto gli occhi di tutti: uno stato di abbandono che mette in pericolo pedoni, studenti, motociclisti e automobilisti. Lo dimostriamo con foto e un lungo video che raccoglie passo dopo passo le criticità principali.

Gli elementi di pericolo riscontrati ieri pomeriggio

  • Albero secco a rischio cedimento. Durante il sopralluogo di ieri pomeriggio abbiamo segnalato un albero ormai completamente disseccato: basta un colpo di vento o il cedimento spontaneo per provocare danni gravissimi — fino a schiacciare un’automobile o ferire passanti. Abbiamo lanciato un avviso formale al sindaco: il rischio è immediato.

  • Tombini sporgenti e scoperti. Abbiamo trovato diversi tombini non a livello della carreggiata o con bordi rovinati: una gomma di scooter o il piede di un pedone possono restarci incastrati con conseguenze drammatiche. Le immagini mostrano almeno due tombini messi così male da poter provocare incidenti.

  • Buche e asfalto dissestato. Lungo tutta la via — come documentato ieri pomeriggio — si susseguono avvallamenti, crepe e vere e proprie buche: per i motociclisti (molti studenti si spostano proprio in scooter) la situazione è estremamente pericolosa. Abbiamo mostrato come una ruota di motorino possa finire in una buca e causare la perdita del controllo del mezzo.

  • Marciapiedi invasi dalla vegetazione e danneggiati. I pedoni sono costretti a camminare in parte sulla carreggiata perché i marciapiedi sono impraticabili o occupati da erbacce e detriti.

  • Mancanza di segnaletica e controlli. Vie con curve pericolose, assenza o degrado della segnaletica e ripetuti rattoppi fatti male rendono la percorrenza insicura.

Perché è grave (e perché lo diciamo da anni)

Questa non è una “passeggiata” occasionale: via Piersanti Mattarella è la strada che ogni giorno percorrono studenti e giovanissimi per raggiungere scuole e università. Un giovane distratto, un ciclomotore a velocità sostenuta, una curva non segnalata: basta poco per trasformare il degrado in tragedia.

Nel sopralluogo di ieri pomeriggio ho ribadito con chiarezza: i soldi per le manutenzioni c’erano. La domanda che rivolgiamo al sindaco Franco Miccichè e all’amministrazione è semplice: perché quei fondi non sono stati spesi per mettere in sicurezza la città?

Richieste immediate alla giunta comunale

  1. Rimozione urgente dell’albero secco e messa in sicurezza della zona.

  2. Intervento sui tombini pericolosi: riposizionamento a livello della carreggiata e segnaletica temporanea.

  3. Ripristino dell’asfalto nelle zone più dissestate.

  4. Pulizia e ripristino dei marciapiedi.

  5. Piano di segnaletica e riduzione temporanea della velocità nelle curve pericolose, con controlli della Polizia Locale.

  6. Comunicazione trasparente ai cittadini: il Comune indichi tempistiche precise degli interventi e le fonti di finanziamento.

A chi ci rivolgiamo

Lo facciamo ai cittadini, alle famiglie, alle associazioni e — soprattutto — alle istituzioni competenti: sindaco, assessori, dirigente dei Lavori Pubblici, Polizia Locale e Protezione Civile. Non servono annunci: servono fatti rapidi e misurabili, perché qui si rischia la vita.

“Se arrivi a velocità bassa ti ammazzi, ti ammazzi, ti ammazzi” — parole dure ma verificate dalle immagini raccolte ieri pomeriggio. Non sono una provocazione: sono un appello per evitare il prossimo incidente mortale.

Conclusione e prossimi passi

Report Sicilia continuerà a seguire la vicenda, documentando gli interventi e — se necessario — denunciando l’inerzia alle autorità competenti. Intanto inviamo questa segnalazione formale al Comune di Agrigento e sollecitiamo un sopralluogo immediato.

Invitiamo i cittadini a condividere foto e video delle altre criticità stradali del territorio: la sicurezza pubblica non può essere rimandata né trattata come priorità secondaria. Abbiamo il dovere di proteggere i nostri figli e i nostri ragazzi: iniziate a intervenire subito.

Autore