Durissima risposta delle associazioni del progetto civico “Tutti insieme per una città normale”, guidate da Giuseppe Di Rosa, alla lettera del sindaco Franco Miccichè ritenuta intimidatoria.
Il Comune di Agrigento, con la relazione prot. n. 62431/2025, ha tentato di smentire le denunce avanzate dalle associazioni Nuovo Millennio e Mani Libere sull’utilizzo improprio dei fondi vincolati. L’amministrazione sostiene che non vi sia stata alcuna distrazione e che le somme siano state regolarmente accantonate nel rendiconto 2023, parlando addirittura di “malintesi contabili”. Non solo: nella relazione viene evocato l’art. 656 del Codice penale, ipotizzando che le dichiarazioni degli esponenti civici possano configurare “notizie false e tendenziose” capaci di turbare l’ordine pubblico.
Una posizione che le associazioni respingono con forza. Giuseppe Di Rosa è netto:
«Non ci facciamo intimidire. La loro stessa relazione ammette che i soldi non sono stati spesi, e intanto i cittadini restano senza strade sicure, senza una rete idrica efficiente e senza servizi sociali. A ciò si aggiunge un fatto gravissimo: il Rendiconto 2024, che doveva essere approvato entro il 30 aprile, non è ancora stato pubblicato. Questo conferma l’opacità e l’incertezza della situazione finanziaria dell’Ente».
Secondo il progetto civico, oltre 1,7 milioni di euro vincolati alla sicurezza stradale e alla rete idrica risultano ancora inutilizzati, mentre la città continua a fare i conti con incidenti e disagi quotidiani.
Lo scontro con la stampa locale
Ma la replica delle associazioni non si ferma qui. Oltre alla risposta al Comune, Di Rosa ha lanciato un messaggio diretto anche a parte dell’informazione agrigentina:
«Non è facendo ostruzionismo, non passando le nostre note stampa, che vincerete questa guerra. Arriverà il momento in cui diremo ai cittadini come mai fate questo gioco, chi e quanti incarichi hanno alcuni giornalisti e da cosa dipende gran parte del vostro lavoro. Il tentativo di manipolare le notizie e le elezioni sarà smascherato. Ricordatevi che non siete Dio in terra».
La battaglia continua
Il progetto civico “Tutti insieme per una città normale” ribadisce di non avere intenzione di arretrare: «Continueremo a chiedere che le somme vengano spese subito per i cittadini e non restino numeri scritti in bilancio. La nostra battaglia non si fermerà davanti a minacce o tentativi di delegittimazione».

