Le luminarie natalizie ad Agrigento saranno finanziate con i fondi del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, in base a quanto deliberato dalla Giunta Comunale il 3 dicembre 2024. La somma di 70.000 euro, originariamente destinata alla manutenzione e gestione degli impianti di pubblica illuminazione nelle aree limitrofe al Parco, è stata riassegnata per l’allestimento di un’illuminazione artistica ad alto impatto estetico, con l’obiettivo di promuovere l’immagine della città in vista di “Agrigento Capitale della Cultura 2025” GC_208_2024_Albo

L’iniziativa, parte del programma “Natale 2024 – Verso Agrigento 2025”, intende valorizzare il periodo festivo e offrire momenti di intrattenimento di qualità ai turisti. Tuttavia, la scelta di utilizzare i fondi del Parco Archeologico per le luminarie solleva alcune perplessità. Tali risorse, infatti, potevano essere destinate a progetti più strutturali per il turismo, come il potenziamento dei servizi informativi o interventi di valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Il tema diventa ancora più critico se si considera il contesto in cui si inserisce questa decisione. Agrigento, città che si prepara a un importante anno da protagonista culturale, è ancora lontana dall’offrire un’accoglienza all’altezza delle aspettative. Le luminarie, pur migliorando l’immagine estetica della città durante le festività, non risolvono i problemi legati alla gestione ordinaria dei servizi turistici.

Il provvedimento della Giunta Comunale è stato reso possibile grazie a un’economia registrata nei fondi inizialmente destinati alla manutenzione della pubblica illuminazione. Tuttavia, ciò evidenzia una pianificazione che lascia spazio a dubbi sulla capacità dell’amministrazione di impiegare tali risorse per interventi di lungo respiro. La promozione turistica dovrebbe andare oltre le iniziative temporanee, privilegiando investimenti strutturali capaci di generare benefici duraturi per la città e per i suoi visitatori.

Mentre le luminarie accenderanno il centro di Agrigento, resta da chiedersi se la loro luce riuscirà a illuminare anche le ombre di una gestione che, per ora, sembra più orientata all’effimero che al consolidamento del ruolo della città come capitale culturale.

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