Ad Agrigento, la protesta contro la cronica carenza idrica non accenna a placarsi. Oggi si è svolto il nono giorno consecutivo di SIT-IN organizzato dal CODACONS, supportato da numerose associazioni e gruppi politici locali, tra cui Italia Viva, Mani Libere, Agrigento Punto e a Capo, Legambiente, Mareamico, il Circolo PD Vittoria Giunti, Agrigento in Comune, Associazione Ethikos, Associazione Titano, Associazione Componiani Laici e Sud Chiama Nord. I manifestanti, uniti da un comune malcontento per la gestione delle risorse idriche, stanno raccogliendo firme per chiedere azioni concrete e immediate.
Il presidio, che si svolge quotidianamente, ha lo scopo di richiamare l’attenzione sul grave problema della carenza d’acqua che affligge la città da troppo tempo. I cittadini lamentano non solo disagi quotidiani ma anche la mancata risoluzione del problema da parte dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Miccichè, che detiene anche il ruolo di responsabile della Protezione Civile Comunale.
Le associazioni e i movimenti partecipanti puntano il dito contro l’immobilismo del Comune e chiedono risposte rapide e concrete. Nonostante le promesse e i tavoli tecnici, la situazione non sembra migliorare, aggravando il disagio delle famiglie agrigentine e spingendo la popolazione a scendere in piazza.
Nella giornata di oggi, uno dei principali protagonisti della protesta, l’attivista Giuseppe Di Rosa, ha realizzato un video in diretta, che verrà allegato all’articolo, documentando la mobilitazione e dando voce alla rabbia e alla frustrazione dei cittadini presenti. Di Rosa ha ribadito l’importanza della raccolta firme come strumento di pressione per ottenere risposte immediate dalle istituzioni.
L’iniziativa del SIT-IN, secondo i partecipanti, continuerà fino a quando non verranno prese misure concrete per risolvere il problema della carenza idrica. Agrigento, città simbolo di storia e cultura, non può più permettersi di vivere in emergenza idrica continua, ed è arrivato il momento di agire.
Nel frattempo, le firme raccolte aumentano di giorno in giorno, segno di una cittadinanza che non intende arrendersi. Rimane da vedere se e come l’amministrazione comunale risponderà a queste pressioni, ma il malcontento generale e l’ampio sostegno ricevuto dalla protesta mostrano chiaramente che il problema non può più essere ignorato.