Via Crispi

Agrigento, – Bastano poche ore di pioggia per mettere in ginocchio Agrigento. Ancora una volta, la città si trova a fare i conti con il dissesto idrogeologico e la mancanza di interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio. Il crollo avvenuto in via Crispi ne è l’ennesima dimostrazione: detriti, pietre e smottamenti minacciano edifici e la sicurezza dei cittadini, ma dall’amministrazione comunale nessuna risposta concreta.

La domanda che l’amministrazione deve rispondere

Ci chiediamo: quanti progetti per il dissesto idrogeologico ha presentato l’amministrazione Micciché con i fondi del PNRR? La risposta è sconfortante: nessuno. Eppure, gli stessi amministratori hanno trovato il tempo di proporre cinque progetti per ristrutturare asili nido, come se Agrigento fosse una città senza emergenze idriche, senza strade dissestate, senza infrastrutture fatiscenti.

Le immagini del crollo in via Crispi parlano chiaro: un territorio lasciato senza manutenzione, dove basta una pioggia intensa per generare danni che mettono a rischio l’incolumità pubblica. Il tutto sotto gli occhi di un’amministrazione che sembra preoccuparsi più di proclami e passerelle politiche che della sicurezza dei cittadini.

Agrigento e il rischio idrogeologico: nessuna strategia, solo emergenze

Non è la prima volta che la città viene colpita da episodi simili. Smottamenti, allagamenti e dissesti strutturali si ripetono da anni senza che vengano adottate soluzioni durature. La manutenzione ordinaria è inesistente e gli interventi straordinari arrivano sempre troppo tardi, solo dopo che il danno è già stato fatto.

Mentre altre città utilizzano i fondi del PNRR per opere di prevenzione, Agrigento continua a rimanere indietro, ignorando il rischio idrogeologico che incombe sulle sue strade, sui suoi edifici e sulla sicurezza dei suoi abitanti.

Agrigento merita di più

Gli agrigentini non possono più vivere nell’incertezza di un territorio fragile e senza interventi adeguati. Servono risposte concrete, servono progetti mirati e servono amministratori capaci di gestire il rischio idrogeologico con serietà e lungimiranza. Basta interventi tampone, basta promesse non mantenute: Agrigento ha bisogno di una strategia chiara e di investimenti per la sicurezza del territorio.

La pioggia tornerà, e con essa il rischio di nuovi crolli. La domanda è: aspetteremo il prossimo disastro prima di agire?

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