Villa del Sole ad Agrigento: le accuse di Giuseppe Di Rosa sulla costruzione dell’asilo
La realizzazione di un asilo nido presso la storica Villa del Sole di Agrigento continua a suscitare accese polemiche. Recentemente, Giuseppe Di Rosa, noto per le sue battaglie civiche, ha espresso forti critiche attraverso una diretta sui social media, denunciando presunte irregolarità e abusi legati a questo progetto.
Le dichiarazioni di Di Rosa
Nella sua diretta, Di Rosa ha attaccato l’amministrazione comunale, accusando il sindaco e gli assessori di aver commesso uno “scempio” alla Villa del Sole. Ha sottolineato che i lavori sono stati avviati senza le necessarie autorizzazioni, evidenziando che il cantiere era stato precedentemente bloccato dalla Soprintendenza per tre mesi. Secondo Di Rosa, questo intervento rappresenta un “atto di forza della mafia agrigentina dai colletti bianchi” che sfida apertamente le leggi dello Stato.
Il contesto della controversia
La costruzione dell’asilo alla Villa del Sole è stata oggetto di critiche fin dall’inizio. La Soprintendenza di Agrigento aveva fermato i lavori a gennaio 2024, poiché il progetto mancava delle necessarie autorizzazioni paesaggistiche. Nonostante ciò, l’amministrazione comunale ha proseguito, giustificando l’abbattimento di numerosi alberi con la necessità di risolvere problemi di sicurezza legati alle radici che compromettevano il muro di sostegno della villa.
Le reazioni della comunità
Le associazioni cittadine, tra cui il Codacons, hanno espresso indignazione per la distruzione di una villa storica e del suo patrimonio arboreo. Hanno denunciato la scarsa trasparenza del progetto e sollevato dubbi sulla legittimità delle procedure adottate. Il responsabile del dipartimento trasparenza enti locali del Codacons, Giuseppe Di Rosa, ha evidenziato che il progetto è stato avviato senza le dovute autorizzazioni e ha chiesto un intervento immediato delle autorità competenti. Report Sicilia
La vicenda della Villa del Sole rappresenta un caso emblematico di gestione controversa dei beni pubblici. Le dichiarazioni di Giuseppe Di Rosa aggiungono ulteriore tensione a una situazione già complessa, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sulla legalità delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale. Resta da vedere quali saranno le prossime mosse delle autorità competenti per affrontare queste gravi accuse e garantire il rispetto delle normative vigenti.

