Progetto edilizio firmato da un ingegnere informatico: il Comune di Agrigento nella bufera

Un nuovo caso scuote il Comune di Agrigento, dove torna al centro dell’attenzione l’ing. Gerlando Trupia, già noto per la controversa vicenda della revoca dell’incarico di elevata qualificazione ma rimasto tuttora dipendente comunale. Questa volta, al centro delle polemiche c’è una determinazione dirigenziale che lo vede protagonista come progettista di un’opera pubblica da 600mila euro, pur essendo formalmente un ingegnere informatico.

Il documento in questione è la Proposta di Determina n. 94 del 10 aprile 2025 Proposta+n.+94+del+09.04.2025_signed, redatta dal Settore VI – Lavori Pubblici del Comune di Agrigento, relativa al “Progetto per la realizzazione del nuovo parcheggio in via Empedocle”. All’interno dell’atto si legge chiaramente:

“Con Parere Tecnico n. 5 del 29/05/2024 veniva approvato il progetto di livello esecutivo […] redatto dall’Ing. Gerlando Trupia, tecnico del Settore VI – LL.PP., per l’importo complessivo di € 600.000,00.”

Ingegnere informatico al posto di civile? Le norme lo vietano

Il punto centrale è uno solo: può un ingegnere informatico firmare un progetto edilizio?
La risposta, secondo la normativa vigente e gli ordini professionali, è no. Le competenze per la progettazione edilizia – specialmente per opere strutturali come un parcheggio pubblico – sono riservate esclusivamente agli ingegneri civili o edili, regolarmente iscritti alla sezione e specializzazione dell’albo professionale corrispondente.

L’ingegneria informatica, infatti, non contempla tra le sue competenze la progettazione di opere civili, strutture in cemento armato, interventi edilizi o urbanistici. Per firmare un progetto di questa portata, occorre essere abilitati all’esercizio della professione di ingegnere civile o edile, secondo quanto stabilito dal DPR 328/2001 e successivi aggiornamenti.

Un’anomalia grave, possibile danno erariale

Se confermata, questa situazione potrebbe costituire una violazione gravissima, potenzialmente configurabile come truffa in danno dello Stato. La firma di un progetto da parte di un tecnico non abilitato alla professione per quella specifica materia, può inficiare l’intera validità dell’atto, espone l’amministrazione a responsabilità penali, civili e contabili e rappresenta un possibile caso di danno erariale.

Il Comune di Agrigento ha forse adottato un proprio regolamento interno che consente a un ingegnere informatico di operare come progettista strutturale e firmare atti pubblici? Se così fosse, si tratterebbe di una violazione manifesta delle leggi statali e delle normative deontologiche, su cui sarà necessario fare luce.

Il silenzio dell’amministrazione e la necessità di chiarimenti

Al momento, nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita dal Comune di Agrigento. Un fatto ancor più grave, se si considera che la vicenda coinvolge fondi pubblici per un’opera dal valore significativo (600mila euro), finanziata dalla Regione Siciliana.

Mentre l’Arch. Ivano Agostara risulta essere formalmente Responsabile Unico del Procedimento, la progettazione è stata affidata all’ing. Trupia senza che emergano documenti pubblici che attestino la sua idoneità specifica per l’attività edilizia svolta.

Report Sicilia invita gli enti di controllo – Ordine degli Ingegneri, Procura della Corte dei Conti, ANAC e Regione Siciliana – ad aprire un’indagine sulla legittimità di questa procedura.
Se le irregolarità venissero confermate, saremmo davanti all’ennesimo abuso amministrativo, perpetrato a danno della legalità e della fiducia dei cittadini.

La trasparenza non è un optional, ma un dovere. Specialmente quando si tratta di denaro pubblico e sicurezza delle opere realizzate.

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