Agrigento, protesta No Ponte al convegno sulle infrastrutture: attivisti di Legambiente in sala

Ad Agrigento, nel prestigioso Teatro Pirandello, si è svolto il convegno “Le infrastrutture della provincia di Agrigento e il Ponte sullo Stretto di Messina: la Sicilia porta d’Europa nel Mediterraneo”, promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Agrigento e da altri enti istituzionali e accademici. Un evento dedicato all’analisi degli investimenti strategici per la viabilità siciliana e alla discussione sull’impatto del controverso progetto del Ponte sullo Stretto.

Tuttavia, l’attenzione non si è concentrata solo sugli interventi tecnici e politici, ma anche su una presenza simbolica forte tra il pubblico: gli attivisti di Legambiente Giuseppe Riccobene e Daniele Gucciardo, che si sono presentati in sala indossando maglie bianche con la scritta “NO PONTE” ben visibile.

Una protesta silenziosa, ma evidente

I due ambientalisti hanno deciso di manifestare il loro dissenso pacificamente, prendendo posto tra il pubblico con le t-shirt che riportavano il chiaro messaggio di opposizione al progetto. Il Ponte sullo Stretto, considerato dal governo un’opera prioritaria per collegare Sicilia e Calabria, è da anni al centro di polemiche.

Le critiche degli ambientalisti e di diversi esponenti della società civile si basano su molteplici fattori:

  • Impatto ambientale sulle due sponde dello Stretto e sulle aree circostanti.
  • Rischi geologici e sismici in una zona altamente vulnerabile.
  • Costi esorbitanti, con fondi che, secondo i contestatori, potrebbero essere impiegati per migliorare strade, autostrade e ferrovie in Sicilia.
  • Priorità infrastrutturali più urgenti per la Sicilia, come l’ammodernamento della viabilità interna e delle reti ferroviarie esistenti.

Il dibattito sul Ponte resta acceso

La presenza degli attivisti non è passata inosservata tra i partecipanti al convegno, tra cui ingegneri, amministratori pubblici ed esponenti del mondo economico e politico.

L’iniziativa si inserisce in un contesto di crescente opposizione al Ponte, soprattutto in Sicilia, dove molti cittadini ritengono che le risorse destinate al progetto dovrebbero essere reindirizzate verso infrastrutture più utili e immediate.

Mentre il governo continua a spingere per la realizzazione dell’opera, il fronte contrario non si arresta. Quella andata in scena al Teatro Pirandello è solo l’ultima di una lunga serie di proteste che promettono di accompagnare ogni passaggio di questo progetto.

Resta da capire se e come le istituzioni risponderanno a queste sollecitazioni. Il dibattito è tutt’altro che chiuso e la battaglia tra favorevoli e contrari al Ponte sullo Stretto sembra destinata a intensificarsi nei prossimi mesi.

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