Esaurito quasi interamente l’anticipo da 10 milioni. Senza i fondi FSC, il cantiere della rete idrica di Agrigento rischia lo stop. La Regione istituisce una commissione di monitoraggio.

Rete idrica: finiti i soldi dell’anticipo

Ad Agrigento si lavora da mesi al rifacimento e all’automazione della rete idrica, un’opera attesa da decenni e finanziata, almeno negli annunci, con circa 37 milioni di euro FSC.
Ma dietro l’ottimismo delle inaugurazioni, emerge una verità che preoccupa: i 10 milioni di anticipo erogati dalla Regione a fine 2024 sono già stati spesi quasi interamente, tra l’anticipazione contrattuale del 30% alla ditta appaltatrice e i costi di progettazione, direzione lavori e commissioni.

Oggi, stando all’avanzamento del cantiere, rimangono solo “pochi spiccioli”, insufficienti a garantire la prosecuzione delle opere.


Il nodo del decreto di finanziamento

Il decreto del 10 dicembre 2024 aveva previsto che i 10 milioni fossero un contributo-ponte, da restituire quando sarebbero state disponibili le somme FSC.
A luglio 2025 la Regione ha effettivamente accertato in entrata 37,7 milioni sull’Accordo per la Coesione 2021-2027, ma non risultano ancora mandati di pagamento concreti sulle annualità.

Senza questo passaggio, la ditta rischia di fermarsi: i SAL (Stati di Avanzamento Lavori) non sarebbero liquidabili oltre quanto già speso.


La commissione di monitoraggio

Un segnale che qualcosa non andava lo aveva già dato lo stesso governo regionale: il 26 maggio 2025 è stata istituita una commissione tecnica di monitoraggio con il compito di verificare avanzamento fisico, procedurale e finanziario dell’opera e di proporre eventuali misure correttive, fino alla rescissione del contratto in caso di criticità.

Una scelta che dimostra come anche a Palermo si temesse un possibile stallo nei lavori e nella gestione finanziaria.


Il rischio paralisi

Se il cantiere si blocca per mancanza di liquidità, il rischio è duplice:

  • ritardo strutturale nei lavori, con il cronoprogramma 2025-2030 già sotto pressione;

  • esposizione debitoria per AICA, che dovrebbe garantire le anticipazioni già ricevute in assenza di copertura FSC.

E questo mentre infuria lo scontro con Siciliacque, che rivendica oltre 20 milioni di crediti e ha già attivato pignoramenti sui conti AICA.


Le domande inevase

Ai cittadini agrigentini serve chiarezza. La presidente di AICA dovrebbe spiegare pubblicamente:

  • quali atti di impegno e pagamento FSC sono stati emessi oltre l’accertamento in entrata;

  • quali importi restano da liquidare e in quali tempi;

  • se esiste già una programmazione certa dei SAL con relativa copertura;

  • quali garanzie sono state attivate per evitare il blocco delle opere;

  • quali esiti ha prodotto la commissione di monitoraggio regionale.


Una questione di trasparenza

Il rifacimento della rete idrica è il cuore della partita sull’acqua ad Agrigento. Senza fondi reali, oltre gli annunci, il rischio è che tutto si traduca in un’altra grande incompiuta siciliana.

Ecco perché Report Sicilia ribadisce: non bastano cerimonie e conferenze stampa. Occorrono atti, numeri e pagamenti reali.

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