Agrigento Capitale della Cultura, ma senza bagni pubblici

Ottanta giorni da Capitale Italiana della Cultura e la Festa del Mandorlo in Fiore alle porte, eppure Agrigento non ha un solo bagno pubblico funzionante. Una situazione paradossale, raccontata con sarcasmo nella vignetta di Sergio Criminisi, che punta il dito su un problema che i cittadini e i turisti affrontano quotidianamente.

La questione diventa ancora più assurda se si considera che l’amministrazione comunale ha già speso oltre 100.000€ per il noleggio di bagni chimici nelle manifestazioni degli ultimi anni. Con questa cifra, non sarebbe stato più logico ristrutturare i bagni pubblici esistenti e affidarli a cooperative per una gestione continua, come accade in tutte le città turistiche ben organizzate?

La vignetta di Sergio Criminisi: quando la satira racconta la realtà

Nella sua ultima vignetta, il disegnatore Sergio Criminisi affronta il tema con il suo inconfondibile stile ironico: protagonisti della scena sono tre WC antropomorfizzati, uno dei quali si sbellica dalle risate. Alla domanda di uno degli altri sanitari, il motivo dello scoppio di ilarità è rivelato:

“Perché gli stavano raccontando la storia dei bagni autopulenti!”

Un riferimento diretto alle promesse mai mantenute dell’amministrazione comunale, che in passato ha parlato di soluzioni moderne e funzionali per la gestione dei servizi igienici pubblici.

Di chi è la colpa?

Mentre il Comune di Agrigento continua a investire cifre spropositate in bagni chimici temporanei, resta la domanda più importante: chi è il responsabile di questa cattiva gestione?

La soluzione sembra chiara: con una gestione più oculata, i bagni pubblici della città potrebbero essere ripristinati e affidati a cooperative, garantendo servizi igienici efficienti per cittadini e turisti senza sprechi.

Agrigento merita di essere una Capitale della Cultura degna di questo nome e non un luogo in cui i servizi essenziali vengono sostituiti da soluzioni precarie e costose. Nell’attesa, la satira di Criminisi ci ricorda che a ridere sono solo i WC della vignetta, mentre i cittadini continuano a indignarsi.