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Agrigento senz’acqua: la “Trizzera” resta a secco, turismo nel caos già a marzo

Agrigento è Capitale Italiana della Cultura 2025 da tre mesi. Ma, a guardare cosa succede davvero in città, nessuno se n’è accorto. Il 29 marzo, in piena zona turistico-alberghiera, a due passi dalla casa natale di Luigi Pirandello, il noto locale “La Trizzera” è rimasto completamente senza acqua corrente.

Una situazione surreale per chi vive di turismo e accoglienza. Il titolare dell’attività ha inviato due PEC ad AICA, gestore idrico, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Alla fine ha dovuto pagare di tasca propria una autobotte privata per riuscire ad aprire e servire i clienti.

E tutto questo succede a marzo, con l’estate – e milioni di visitatori previsti – ancora da venire.

Turismo senz’acqua: quale cultura?

Non si tratta di un caso isolato: altre segnalazioni di locali della zona Valle dei Templi arrivati in redazione raccontano lo stesso incubo. Niente acqua, nessun preavviso, nessun intervento. E siamo nella città che, sulla carta, dovrebbe ospitare eventi e visitatori da tutta Italia e dal mondo per celebrare la cultura.

Ma quale cultura, se mancano i servizi essenziali?

Senza acqua non si lavano le stoviglie, non si puliscono i bagni, non si garantisce igiene. E per chi lavora nel settore turistico, questo è un colpo mortale alla credibilità e alla sostenibilità della stagione estiva.

Capitale della Cultura, ma solo sulla carta?

Agrigento è Capitale Italiana della Cultura dal 1° gennaio 2025. Ma dopo tre mesi cosa è realmente cambiato per gli agrigentini? Nulla, se non l’aggravarsi dei problemi storici come la carenza idrica, ormai cronica e mai affrontata con serietà dalle istituzioni locali.

E mentre il Comune promuove eventi e spettacoli, i cittadini e i ristoratori vengono abbandonati. Come può un imprenditore programmare una stagione, se deve comprare acqua dai privati a marzo?

Agrigento ha bisogno di risposte, non di slogan

Agrigento non può vivere di proclami, ma di risposte concrete. Chi gestisce la città e i servizi ha il dovere morale e istituzionale di evitare che nel cuore della Valle dei Templi si verifichino simili disservizi, soprattutto oggi, nell’anno in cui Agrigento è sotto i riflettori internazionali.

Il rischio, altrimenti, è che Capitale della Cultura resti solo un’etichetta, mentre la città reale – quella dei lavoratori, dei cittadini, dei turisti – resta senz’acqua e senza futuro.


📌 Se anche tu hai vissuto disagi legati alla carenza idrica in zone turistiche, scrivici. Racconteremo ogni storia. La cultura comincia dall’ascolto.

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