Ad Agrigento, la scena politica continua a essere scossa da gravi scandali senza però produrre le reazioni attese dalla comunità. Nonostante l’arresto, avvenuto lo scorso aprile, del Capo di Gabinetto nonché dirigente dei servizi sociali e Comandante della Polizia Locale, il sindaco Franco Miccichè rimane saldamente al suo posto. Le intercettazioni che hanno portato agli arresti citano direttamente le “assunzioni del sindaco” nelle cooperative coinvolte nello scandalo, ma il consiglio comunale e i partiti presenti non hanno fatto parola sull’accaduto.

La situazione solleva interrogativi inquietanti. Come mai nessuno ha chiesto le dimissioni del sindaco o ha presentato una mozione di sfiducia? La mancanza di reazioni potrebbe essere legata a interessi nascosti? È possibile che i posti nelle cooperative siano utilizzati come merce di scambio per mantenere il silenzio politico?

Il Contesto degli Scandali

L’arresto di DI GIOVANNI ha messo in luce un sistema di potere preoccupante, in cui assunzioni e nomine sembrano essere gestite con metodi clientelari. Le intercettazioni rivelano conversazioni che indicano chiaramente l’influenza del sindaco nelle assunzioni:

> “Ecco perché forse si sta facendo cambiare e si mette alla ragioneria! Lui! GAGLIO: Ahhh e là chi ci va?”
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> “La collera del Dirigente circa le modalità di assunzione dei dipendenti (BONURA: ‘mi ha detto che gli è arrivata la voce che noi … abbiamo assunto una dipendente che non ha fatto il colloquio. Dice che è una cosa gravissima… in caso questa qua se non ha fatto il colloquio si deve togliere e si deve mettere una che già abbiamo assunto… / CHIAVELLO: “… Facciamo come dicono loro cosi ci leviamo… e andiamo licenziando persone… che dobbiamo fare? È inutile… perché vuol dire che tutti cento non li possiamo prendere e ne prendiamo settanta, pazienza!’)” allorquando GAGLIO racconta a CHIAVELLO l’esito non proprio felice che aveva avuto l’incontro tra TERZO e DI GIOVANNI di quella stessa giornata (GAGLIO: “Massimo è tornato con la notizia che quello è tutto incazzato!! Gli avete stravolto l’elenco del personale per le assunzioni? / CHIAVELLO: “perché non è potuto essere …ma molti gli sono rimasti!!” / GAGLIO: “e sono entrate persone diverse di quelle che … Me lo potevi dire>≥ dice <<due del sindaco non sono entrati!!!>> e faceva l’opra!!!”)”

Questi passaggi sottolineano un modus operandi che piega l’ente comunale ai bisogni personali e politici di pochi, a discapito della trasparenza e della legalità.

La Reazione Politica: Il Silenzio

Nonostante la gravità delle accuse, la politica agrigentina sembra paralizzata. Nessun partito ha proferito parola sull’incidente e nessuno ha avuto il coraggio di chiedere al sindaco spiegazioni sulle intercettazioni che lo riguardano. Questo silenzio assordante lascia spazio a ipotesi inquietanti: i posti nelle cooperative potrebbero essere serviti a mantenere un clima di omertà e silenzio, garantendo l’assenza di opposizione e controllo.

Amministrazione in Crisi

Il sindaco continua a governare una città che, paradossalmente, è stata designata come “Capitale Italiana della Cultura 2025”. Nonostante i continui insuccessi e le ombre che gravano sulla sua amministrazione, Franco Miccichè mantiene il controllo. Nel frattempo, due consulenti del sindaco sul piano regolatore generale di cui non si hanno più notizie, sono stati arrestati(per fatti molto gravi commessi nei rapporti con altre amministrazioni), mentre il comune continua a varare varianti urbanistiche di dubbia legalità, come nel caso della “Villa Del Sole”.

La Necessità di Cambiamento

Alla luce di questi fatti, è urgente che le forze politiche e la società civile di Agrigento si mobilitino per chiedere trasparenza e responsabilità. Il silenzio non può essere la risposta a scandali di tale portata. Agrigento merita una classe politica che agisca nell’interesse dei cittadini, promuovendo la legalità e il buon governo.

**Report Sicilia** continuerà a monitorare la situazione, offrendo un’analisi critica e dettagliata degli sviluppi futuri. La città ha bisogno di risposte e di un cambiamento reale che vada oltre il mero gattopardismo politico.

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