Nonostante l’obbligo di legge, al 3 luglio il Comune di Agrigento non ha ancora attivato il servizio di vigilanza e salvataggio sulle spiagge libere. Dopo errori e revoche di determine, il rischio è che anche la seconda decade di luglio passi senza bagnini.

Agrigento, 3 luglio 2025 – Report Sicilia

Mentre l’estate entra nel vivo e le spiagge agrigentine si riempiono di turisti e bagnanti, il Comune di Agrigento è ancora fermo ai blocchi di partenza: al 3 luglio, il servizio di vigilanza e salvataggio balneare sulle spiagge libere non è stato ancora attivato, nonostante la legge ne imponga l’avvio tra il 1° giugno e il 30 settembre, per almeno 60 giorni continuativi.

Il quadro che emerge è sconcertante: errori amministrativi, revoche di determine, ritardi procedurali e un’amministrazione che sembra tutto fuorché concentrata sull’interesse pubblico.

I fatti: una catena di errori

Come documentato dalla determinazione dirigenziale n. 1958 del 2 luglio 2025Determina+Dirigenziale+2025-1958, il Comune ha dovuto revocare l’aggiudicazione definitiva del servizio di vigilanza e salvataggio balneare alla cooperativa Ulisse per la stagione 2024, a causa di un vizio procedurale: l’impegno di spesa era stato generato su una prenotazione errata.

Una vicenda che mette a nudo l’approssimazione burocratica con cui si è gestito un servizio essenziale per la sicurezza dei cittadini e dei turisti. La revoca della determina è avvenuta quando il servizio doveva essere già attivo da oltre un mese.

Rischio concreto: anche la seconda metà di luglio senza salvataggio

Secondo fonti interne, non ci sono segnali concreti che il servizio sarà avviato neppure entro i prossimi 15 giorni. La seconda decade di luglio rischia quindi di passare completamente senza la presenza di bagnini sulle spiagge libere del litorale agrigentino, che si estende da contrada Caos a Zingarello.

Un fatto gravissimo, anche alla luce della L.R. 17/98, che obbliga i comuni costieri siciliani a garantire la presenza di personale addetto al salvataggio per motivi di sicurezza pubblica.

Incompetenza o stress da amministrazione?

Viene da chiedersi se si tratti solo di incompetenza tecnica o del riflesso di un sistema amministrativo allo stremo, dove i funzionari operano sotto pressioni e in un contesto disorganizzato, “dove si pensa a tutto, tranne che ad amministrare”.

In ogni caso, le responsabilità politiche e dirigenziali sono evidenti, e ancora una volta i cittadini pagano il prezzo dell’inefficienza.

Il paradosso dell’estate agrigentina

Mentre si celebrano eventi e si annunciano piani faraonici per “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, la realtà è fatta di spiagge senza bagnini, fontane senza acqua e servizi essenziali assenti.

Chi amministra deve spiegare ai cittadini e ai turisti perché, in piena estate, le spiagge libere di Agrigento sono ancora prive di un servizio di salvataggio obbligatorio per legge.

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