TARI 2025, aumenti fino a 40 euro: dura protesta dei consiglieri contro il Sindaco Miccichè
AGRIGENTO – Si alzano i toni in Consiglio Comunale dopo l’annuncio di aumenti fino a 40 euro nella bolletta rifiuti per il 2025. Secondo quanto dichiarato da otto consiglieri comunali di opposizione – Zicari, La Felice, Bongiovi, Vitellaro, Spataro, Cirino, Bruccoleri e Alfano – la responsabilità è da attribuire in pieno al Sindaco Francesco Miccichè, alla sua maggioranza e al Presidente del Consiglio, accusato di una gestione poco trasparente dei lavori d’aula.
I consiglieri, dopo aver espresso forti perplessità, hanno disertato l’aula in segno di protesta, denunciando un “atto grave” contro i cittadini e le categorie produttive della città.
“Miccichè incapace e disinformato, colpisce commercianti e partite IVA”
Particolarmente colpite dagli aumenti TARI saranno le attività commerciali e le partite IVA, già provate da anni di crisi e disservizi. “Il servizio di raccolta rifiuti è peggiorato, eppure il Comune continua a mettere le mani in tasca agli agrigentini”, dichiarano i consiglieri.
L’accusa più pesante è rivolta direttamente al primo cittadino: “Il Sindaco Miccichè si è presentato in aula ancora una volta totalmente disinformato, sparando numeri smentiti prima dalle smorfie e poi dalle parole del Dirigente ai servizi finanziari, il dott. Mantione”.
Differenziata in calo e nessuna lotta all’evasione: le domande senza risposta
I consiglieri evidenziano come dal 2020 al 2025 si sia progressivamente eroso il vantaggio della raccolta differenziata, passata da un 74% potenzialmente virtuoso a dati più critici. “Se la qualità della differenziata è crollata del 20%, non è forse anche colpa dell’amministrazione?”
Altre domande poste in aula sono rimaste senza risposta:
-
Quanti operatori sono stati utilizzati negli ultimi 5 anni?
-
Quali misure sono state adottate per combattere l’evasione della TARI?
La risposta, secondo i consiglieri, è sempre la stessa: silenzio e incompetenza.
Appello ai cittadini: “Ricordatevelo alle urne nel 2026”
L’atto finale della protesta è un appello diretto ai cittadini:
“Speriamo che gli agrigentini si ricordino tutto questo il prossimo anno, quando finalmente potranno votare per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale. La città merita di più.”
Gli aumenti, attribuiti in aula all’adeguamento ISTAT, sono stati bollati come pretestuosi e irrispettosi nei confronti di una cittadinanza ormai stremata da disservizi, tasse e promesse mai mantenute.
Report Sicilia seguirà l’evoluzione della vicenda, con particolare attenzione agli effetti reali sulla prossima bolletta e agli sviluppi politici in vista delle elezioni comunali.

