Agrigento e la lotta alla corruzione: un’illusione?

Il Comune di Agrigento ha pubblicato sul sito istituzionale, un avviso per l’aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) 2025-2027, invitando cittadini e associazioni a inviare contributi e suggerimenti entro il 24 marzo. L’iniziativa, che dovrebbe rappresentare un segnale di apertura e partecipazione, appare però come un’operazione di facciata, visti i precedenti dell’amministrazione.

Un’operazione trasparente o un bluff?

L’avviso pubblico richiama la Deliberazione della Giunta Comunale n. 61 del 12 aprile 2024, con cui è stata approvata la sottosezione del PIAO 2024-2026, pubblicata nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito del Comune. Tuttavia, l’ironia della situazione è evidente: il Comune di Agrigento è stato più volte criticato per scarsa trasparenza, opacità amministrativa e mancanza di reale contrasto alla corruzione.

I cittadini si chiedono: come può un’amministrazione, guidata dal sindaco Francesco Miccichè e dalla Segretaria Generale Maria Concetta Floresta, proporre un piano anticorruzione credibile quando le stesse istituzioni sono spesso percepite come il problema?

Agrigento e il problema della trasparenza

Negli ultimi anni, la città ha assistito a:

  • Poca chiarezza sulla gestione dei fondi pubblici, compresi quelli destinati alla solidarietà sociale;
  • Ritardi e omissioni nella pubblicazione di documenti amministrativi, spesso resi disponibili solo dopo sollecitazioni;
  • Mancata partecipazione dei cittadini nelle decisioni strategiche, nonostante proclami di apertura e condivisione.

In questo scenario, è difficile credere che l’invito a partecipare alla revisione del PTPCT sia altro che una mossa di facciata.

Una sfida alla credibilità dell’amministrazione

Se l’amministrazione comunale vuole davvero dimostrare di essere dalla parte della trasparenza e della legalità, dovrebbe prima rispondere a questioni concrete, come:

  • La gestione delle risorse idriche, ancora poco chiara nonostante le richieste di accesso agli atti;
  • Le assegnazioni di appalti e incarichi pubblici, spesso avvolte nel mistero;
  • Il reale utilizzo dei fondi destinati ad Agrigento Capitale della Cultura 2025, su cui manca un resoconto dettagliato.
  • La realizzazione dell’Asilo nella oramai ex Villa del Sole
  • La mancata apertura di procedimenti disciplinari ai dipendenti condannati dalla Corte dei Conti

Fino a quando questi aspetti non verranno chiariti, iniziative come l’aggiornamento del PTPCT continueranno a sembrare un’operazione di marketing istituzionale, piuttosto che un vero impegno per il cambiamento.

I cittadini agrigentini ci credono ancora? Difficile.

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