Con i fondi appena approvati si sarebbe potuta recuperare la Villa del Sole. Invece il Comune l’ha abbattuta, cancellando l’unico vero polmone verde della città, in un’area vincolata e segnalata per abusi edilizi.

Con la Determina Dirigenziale n. 2437 del 13 agosto 2025 Determina+Dirigenziale+2025-2437, il Comune di Agrigento ha approvato il progetto esecutivo da 1 milione di euro per la “riqualificazione straordinaria ed arredo urbano di ville, giardini e bagni pubblici”.

Un investimento che, sulla carta, avrebbe dovuto restituire decoro e vivibilità a spazi pubblici con verde attrezzato, segnaletica, illuminazione artistica, arredo urbano e servizi igienici. Ma il provvedimento, letto oggi, ha il sapore amaro di una beffa: i soldi c’erano e avrebbero potuto salvare la Villa del Sole, il più grande polmone verde della città.

I soldi che potevano salvare la Villa del Sole

Dal marzo 2025 l’amministrazione disponeva già dell’avanzo di bilancio autorizzato per interventi straordinari legati ad “Agrigento Capitale Italiana della Cultura”. Quei fondi sarebbero stati più che sufficienti per riqualificare la Villa del Sole, area storica di socialità e natura.

Invece, l’amministrazione ha scelto la via della demolizione, cancellando la Villa e sostituendola con un progetto contestato e, secondo le denunce, abusivo perché in contrasto con vincoli paesaggistici e urbanistici.

Quadro economico del progetto

Il progetto approvato con la determina presenta questo riepilogo:

  • Lavori a base d’asta soggetti a ribasso: € 729.659,08

  • Manodopera: € 193.858,76

  • Oneri di sicurezza: € 17.375,92

  • Somme a disposizione dell’amministrazione: € 252.965,00 (IVA, imprevisti, incentivi, oneri di discarica, ANAC, coordinatore sicurezza)

  • Totale complessivo: € 1.000.000,00.

Una cifra importante, che se indirizzata correttamente avrebbe potuto non solo restituire la Villa del Sole ai cittadini, ma anche rilanciare un intero quartiere.

Il paradosso dei tempi

Siamo ad agosto inoltrato, mancano solo quattro mesi alla fine del 2025 e prima che i lavori possano partire serviranno almeno tre mesi per le procedure di gara e l’aggiudicazione. Tradotto: quando i cantieri apriranno, l’anno da Capitale della Cultura sarà già chiuso.

Il “Sistema Agrigento”

A questo si aggiunge il nodo delle modalità di affidamento: l’importo e la struttura dell’accordo quadro lasciano spazio a affidamenti diretti o gare ad inviti, spesso cucite su misura per le solite ditte vicine al “Sistema Agrigento”. Un meccanismo che da anni sottrae trasparenza e concorrenza reale, trasformando i fondi pubblici in occasioni per pochi.

Una ferita aperta

La vicenda della Villa del Sole resta una ferita: i soldi c’erano, i cittadini chiedevano il recupero, la legge lo permetteva. Invece Agrigento si ritrova senza il suo unico vero polmone verde, demolito con modalità che ricordano l’abusivismo istituzionale, e con l’ennesima promessa di lavori che rischiano di restare solo sulla carta.

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