Agrigento, 9 febbraio 2025 – Dopo aver letto il post della consigliera comunale della DC Roberta Zicari sul suo profilo Facebook, come Report Sicilia riteniamo opportuno fare una riflessione più ampia sulla situazione della città. La rabbia degli onesti può essere un motore di cambiamento, ma da sola non basta: servono idee, programmazione e una classe politica capace di prendere decisioni coraggiose e lungimiranti.

Agrigento tra rassegnazione e necessità di riscatto

Piove, la città si allaga, i soldi pubblici si spendono con scarsa lungimiranza e programmazione. È la storia di sempre. Fare il Sindaco in una città come Agrigento è una missione impossibile? No, ma certamente è una sfida enorme, perché Agrigento è una città complicata, con grandi potenzialità, ma schiacciata da anni di immobilismo e cattiva amministrazione.

Come ha scritto la consigliera Zicari, nessun Uomo (o Donna) sola al comando può salvare questa città. Ma allora chi può farlo? La risposta è semplice: una comunità che si risveglia, che si organizza e che inizia a pretendere un’amministrazione all’altezza delle sfide del presente e del futuro.

Un’amministrazione senza visione

Ci chiediamo: quanti progetti per il dissesto idrogeologico ha presentato l’amministrazione Micciché con i fondi del PNRR? La risposta è sconfortante: nessuno. Eppure, gli stessi amministratori hanno trovato il tempo di proporre cinque progetti per ristrutturare asili nido, come se Agrigento fosse una città senza emergenze idriche, senza strade dissestate, senza infrastrutture fatiscenti.

Acqua, incompiute, parcheggi non possono restare problemi degli anni ‘80. Se Agrigento vuole essere davvero Capitale della Cultura, deve dimostrare di essere una città degna di questo titolo. I cittadini lo meritano, lo meritano i giovani che vedono ogni giorno una città che cade a pezzi.

Il tempo delle parole è finito: servono azioni concrete

Il 2026 non è lontano. Se davvero vogliamo cambiare il destino di questa città, è il momento di scendere in campo, di dire basta alla rassegnazione, di non accettare più un’amministrazione che pensa più alle passerelle che ai problemi reali.

Agrigento ha bisogno di amministratori capaci, di persone che sappiano programmare, che sappiano portare risultati concreti. Basta con le promesse, basta con gli spot elettorali: è il momento di costruire, di dare un futuro a questa città.

Usiamo la rabbia per riportare entusiasmo, ma trasformiamola in impegno e azione concreta. Agrigento non ha più tempo da perdere.

2 pensiero su “AGRIGENTO: UNA RIFLESSIONE NECESSARIA SUL FUTURO DELLA CITTÀ”
    1. La cosiddetta “feccia nera” dei Patrioti Fascio-Leghisti coltiva gli evasori, incentiva gli illeciti perché li condona, favorendo il malaffare e attaccando la magistratura per indebolirla. E festeggia spudoratamente la sua egemonia alla faccia dei contribuenti che li mantengono. Dimmi con chi vai (Trump, Putin, Orbàn, Le Pen, Milei, ecc.) e ti dirò chi sei.

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