Nonostante le relazioni tecniche di Protezione Civile e Vigili del Fuoco che segnalavano il rischio di crollo, la Via Acrone ad Agrigento continua a rimanere aperta al traffico, mettendo in pericolo cittadini e studenti. Le immagini scattate questa mattina documentano il passaggio sia di pedoni, molti dei quali studenti diretti alle scuole della zona, sia di mezzi pesanti, come betoniere e camion. Un paradosso che continua ad alimentare preoccupazioni e polemiche.
Il rischio ignorato dall’amministrazione
Come già denunciato da Report Sicilia nel precedente articolo, il sindaco Francesco Miccichè ha deciso di riaprire la strada ignorando le segnalazioni degli enti preposti alla sicurezza pubblica. Una decisione che oggi appare ancora più grave alla luce delle nuove immagini che mostrano chiaramente il transito di veicoli di grosse dimensioni su un tratto di strada dichiarato pericolante.
La denuncia di Lillo Miccichè: Via Acrone costruita su un burrone
Sulla questione interviene anche Lillo Miccichè, ex deputato e storico agrigentino, che sulla sua pagina social ha spiegato la fragilità strutturale della Via Acrone. Secondo Miccichè, la strada è destinata a franare poiché fu realizzata negli anni ’30 sopra un terreno di riporto durante la costruzione della Stazione Centrale. In profondità, a circa 50 metri, scorre acqua sorgiva che, con il passare del tempo, sta progressivamente trasportando via il materiale inerte depositato, abbassando il livello della strada.
Miccichè ha inoltre ricordato che in quel luogo esisteva un burrone naturale, chiamato “Torrente delle Cavolinelle” o “Porta di Ponte”, colmato tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Questo burrone, ben visibile in antichi disegni di Agrigento, era stato segnalato dallo stesso storico già nel 1996 nel suo libro sugli ipogei agrigentini, dove pubblicò una mappa delle acque sorgive della città. Tuttavia, nessun intervento è stato mai adottato per regimentare queste acque, e la situazione di Via Acrone e di altre zone a rischio, come il lato sud del Piazzale Aldo Moro, rimane altamente pericolosa.
Esposto contro AICA per la gestione idrica
Nel frattempo, emergono nuovi sviluppi sulla vicenda: i proprietari della sala Bingo e della rivendita di tabacchi della zona hanno presentato un esposto scritto contro AICA, l’ente che gestisce il servizio idrico ad Agrigento. Secondo quanto appreso, l’esposto denuncia gravi carenze nella manutenzione della rete idrica sotterranea, che potrebbero aver contribuito al deterioramento strutturale della strada.
Il problema della stabilità di Via Acrone, infatti, potrebbe essere aggravato da infiltrazioni d’acqua dovute a una cattiva gestione della rete idrica. Una questione che se confermata accrescerebbe le responsabilità dell’amministrazione comunale e della società di gestione del servizio idrico.
La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto?
Alla luce di questi nuovi elementi, i cittadini e le associazioni locali si chiedono fino a quando l’amministrazione continuerà a ignorare le segnalazioni e a mantenere aperta una strada ad alto rischio. Il traffico di mezzi pesanti su un’arteria pericolante potrebbe portare a conseguenze disastrose, e le istituzioni locali sembrano non voler assumere la responsabilità di eventuali incidenti.
Le parole di Lillo Miccichè aggiungono un tassello importante alla vicenda: se già nel 1996 si conosceva la fragilità strutturale dell’area, perché non si è mai intervenuti per prevenire il disastro? L’esposto contro AICA e la mancanza di interventi immediati lasciano intendere che le priorità dell’amministrazione siano ben lontane dalla tutela della sicurezza pubblica.







