Non passano neppure 10 giorni dalla posa del nuovo manto stradale di via Empedocle, realizzato in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e già si assiste a una scena surreale: alcune ditte hanno iniziato a scavare, aprendo il tratto appena asfaltato per posare cavi. Una situazione che lascia i cittadini indignati e pone interrogativi sulle responsabilità amministrative e sulla pianificazione dei lavori pubblici in città.

Non si poteva programmare prima?

La domanda che si pongono tutti è semplice: questi interventi non potevano essere previsti prima della bitumazione? È assurdo pensare che nessuno sapesse in anticipo della necessità di posare cavi sotto una strada appena rifatta. Questo episodio evidenzia una preoccupante mancanza di coordinamento tra l’amministrazione comunale e le ditte incaricate di effettuare i lavori.

Chi ha autorizzato i nuovi scavi?

Un altro punto oscuro riguarda le autorizzazioni concesse per scavare su un tratto di strada appena completato. Chi ha dato il via libera? Era davvero necessario procedere subito con questi interventi o si potevano posticipare? Il sospetto è che ci sia stata una gestione superficiale, in cui i vari soggetti coinvolti non si sono parlati, causando un doppio spreco di risorse pubbliche.

L’ennesima prova di una città impreparata

Questa vicenda si aggiunge a una lunga lista di situazioni che mettono in dubbio la capacità di gestione dell’amministrazione comunale. Agrigento, che si prepara a essere Capitale della Cultura 2025, continua a mostrare segni di inefficienza: dalle criticità legate alla crisi idrica alle polemiche sugli interventi urbanistici e alla gestione delle aree pubbliche. Adesso, anche i lavori stradali, pensati per migliorare l’immagine della città, si trasformano in un’occasione mancata.

Le associazioni chiedono chiarezza

Il Codacons e altre associazioni del territorio, spesso in prima linea nella denuncia di cattiva gestione amministrativa, stanno già valutando di intervenire per chiedere spiegazioni. È necessario capire chi ha autorizzato questi scavi e perché non si è agito in maniera coordinata, evitando sprechi e disagi per i cittadini.

Conclusione: una città ostaggio dell’improvvisazione

L’episodio di via Empedocle è emblematico della situazione di Agrigento: una città che, pur ambendo a essere un modello culturale, continua a vivere nel caos amministrativo e nell’improvvisazione. I cittadini meritano risposte e, soprattutto, un’amministrazione in grado di pianificare e coordinare in modo efficace gli interventi sul territorio. Fino ad allora, episodi come questo continueranno a essere il simbolo di una città che fatica a guardare al futuro.

Autore