La vicenda della Villa del Sole di Agrigento si fa sempre più intricata e preoccupante. Quella che era un’area verde storica della città, un polmone di tranquillità e bellezza per i cittadini, è ora oggetto di una trasformazione che sembra avvolta da ombre sempre più dense. Al centro della polemica vi è la costruzione di un asilo con annesso polo per l’infanzia, una realizzazione che continua a sollevare dubbi sia sotto il profilo urbanistico che paesaggistico.
Le prescrizioni della Soprintendenza: un nulla osta disatteso
Il nulla osta rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, già ampiamente criticato per la sua illegittimità, è ora al centro di nuove rivelazioni. In un controllo recente effettuato dalla Guardia di Finanza, emergono lacune significative nel progetto attualmente attuato. Tra queste, la più clamorosa riguarda la mancata piantumazione delle essenze arboree prescritte nel nulla osta e riportate nella relazione agronomica che attesta i lavori già effettuati, una componente fondamentale per ottenere il nulla osta e per garantire il rispetto del contesto paesaggistico e ambientale dell’area.
Le essenze arboree, che dovevano essere piantate come parte integrante del progetto di riqualificazione, risultano infatti assenti. Questa piantumazione era stata dettagliatamente descritta nella relazione agronomica redatta dai consulenti del sindaco e inserita nel nulla osta della Soprintendenza. Tuttavia, nonostante queste precise indicazioni, il cantiere procede senza rispettare quanto previsto, alimentando ulteriori polemiche e di fatto costituendo un “abuso”.
La mancanza di controlli: il ruolo della Soprintendenza
Ma ciò che desta ancora più scalpore è l’assenza di controlli da parte della stessa Soprintendenza. Sebbene il nulla osta contenesse rigide prescrizioni, queste non solo sono state disattese, ma la stessa Soprintendenza sembra non aver mai attivato i controlli necessari per verificare la corretta esecuzione del progetto. Si tratta di una grave negligenza che solleva pesanti interrogativi sull’efficacia e l’integrità del sistema di tutela del patrimonio culturale e ambientale.
Il CODACONS, già intervenuto in più occasioni per denunciare le irregolarità legate alla gestione della Villa del Sole, sottolinea come questa ennesima scoperta rappresenti un ulteriore passo verso la completa distruzione di un bene che avrebbe dovuto essere tutelato con la massima attenzione. “Abbiamo visto crollare un pezzo di storia e verde della nostra città, e adesso mancano persino gli alberi che avrebbero dovuto rappresentare un minimo tentativo di compensare il danno,” afferma Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons.
La trasformazione della Villa del Sole: tra abusivismo e mancate promesse
La trasformazione della Villa del Sole da area verde a polo per l’infanzia è avvenuta in un clima di controversia sin dall’inizio. La decisione del Comune di Agrigento di approvare una variante urbanistica per consentire la costruzione del nuovo asilo ha suscitato forti reazioni, poiché l’area è soggetta a vincoli paesaggistici e urbanistici che ne avrebbero dovuto impedire l’edificazione.
Inoltre, i dubbi sulla legittimità del nulla osta rilasciato dalla Soprintendenza si sono moltiplicati nel corso dei mesi, con il CODACONS che ha più volte denunciato la totale assenza di trasparenza nelle procedure e la mancanza di rispetto per le normative vigenti. Le recenti indagini della Guardia di Finanza non fanno altro che confermare una gestione opaca e probabilmente viziata da irregolarità.
La questione degli alberi: simbolo di una mancanza più ampia
Il fatto che manchino le essenze arboree prescritte dalla Soprintendenza non è solo una questione formale: è il simbolo di una gestione che, dall’inizio, sembra aver ignorato i bisogni della comunità e del territorio. L’albero, elemento di vita e di continuità ambientale, è diventato il simbolo di ciò che è stato perso e di ciò che avrebbe potuto essere salvato.
La Villa del Sole non era solo un giardino pubblico: era un pezzo di storia di Agrigento, un luogo che avrebbe meritato attenzione e rispetto. Al contrario, il suo abbattimento per fare spazio a nuove costruzioni ha dimostrato ancora una volta come gli interessi urbanistici ed economici abbiano prevalso sulla tutela del patrimonio comune.
Conclusione: i fantasmi della Villa del Sole
Mentre il nuovo asilo prende forma, i fantasmi della Villa del Sole continuano a aleggiare su questo progetto. La mancanza di alberi, la negligenza della Soprintendenza e l’assenza di controlli sono solo gli ultimi capitoli di una storia che sembra destinata a lasciare un segno indelebile nella coscienza collettiva di Agrigento.
“In un contesto in cui la città dovrebbe prepararsi a diventare Capitale Italiana della Cultura 2025 dichiara Giuseppe DI ROSA, è sconvolgente constatare come l’amministrazione continui a disattendere le promesse di trasparenza e tutela del territorio. La cultura, dopotutto, non si costruisce solo con eventi e spettacoli, ma anche con il rispetto per la storia e l’ambiente che ci circondano.”
Agrigento merita di meglio, e la Villa del Sole resterà per sempre un monito di ciò che accade quando l’interesse pubblico viene sacrificato in nome di decisioni poco chiare e di una gestione amministrativa che ha tradito la fiducia dei cittadini.