Agrigento – La recente visita dell’onorevole Davide Faraone al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento ha acceso i riflettori su alcune criticità del sistema sanitario locale. Le osservazioni dell’esponente di Italia Viva hanno suscitato una serie di precisazioni da parte della Direzione Sanitaria dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) e del direttore del Pronto Soccorso.

Le dichiarazioni del Direttore Sanitario Raffaele Elia

Il Direttore Sanitario dell’ASP, Raffaele Elia, ha ribadito che le problematiche evidenziate durante la visita sono in buona parte contingenti e legate a circostanze particolari. “L’affollamento registrato in corsia – spiega Elia – non è dovuto solo al periodo festivo o al giorno della settimana, ma principalmente ai lavori di adeguamento e manutenzione del Pronto Soccorso, che ne restringono temporaneamente gli spazi. La scelta di procedere con un intervento modulare ci consente di non chiudere l’intera area e arrecare il minor disagio possibile all’utenza”.

Elia ha ricordato che i lavori, iniziati la scorsa estate, proseguono a ritmo sostenuto e si concluderanno entro circa dieci mesi, portando a una completa ristrutturazione e ammodernamento del Pronto Soccorso. “Come già avvenuto a Sciacca – ha aggiunto – il risultato sarà un ambiente più razionale, moderno ed efficiente”.

Ha inoltre sottolineato i progressi fatti in termini di personale e attrezzature: “Abbiamo migliorato la dotazione di personale, nonostante le difficoltà nel reperire risorse professionali, e inaugurato una nuova radiodiagnostica e una TAC di ultima generazione dedicate all’utenza del Pronto Soccorso”.

Elia ha concluso evidenziando l’apertura, dal 31 dicembre, della Casa della Comunità di Agrigento, un’innovazione prevista dal Decreto Ministeriale 77/2022, che mira a rafforzare il collegamento ospedale-territorio e decongestionare i Pronto Soccorso.

La replica del direttore del Pronto Soccorso Gerlando Verruso

Anche il dottor Gerlando Verruso, direttore facente funzioni del Pronto Soccorso, ha risposto alle osservazioni di Faraone, chiarendo alcuni dati. “La medicina d’urgenza non è un luogo di permanenza temporanea, ma un reparto di degenza vero e proprio con dodici posti letto, dove i pazienti vengono curati come in altri reparti ospedalieri”.

Ha inoltre precisato che la degenza media in medicina d’urgenza è di 6,75 giorni, ben inferiore ai quindici giorni indicati erroneamente durante la visita. Per quanto riguarda i tempi di permanenza in Pronto Soccorso, il 62% dei pazienti conclude il proprio iter diagnostico entro otto ore, tra dimissioni, ricoveri o trasferimenti.

Verruso ha evidenziato i progressi compiuti nel 2024 grazie alla collaborazione con la Direzione Strategica aziendale e con la Direzione Medica di presidio, che hanno permesso di migliorare l’organizzazione e pianificare interventi futuri nell’interesse esclusivo dei pazienti.

Un richiamo alla fiducia

Entrambi i dirigenti hanno sottolineato l’importanza di visite istituzionali come quella dell’onorevole Faraone, che testimoniano l’attenzione della politica verso il territorio. Tuttavia, Elia ha messo in guardia contro il rischio che simili iniziative possano ingenerare sfiducia nella collettività: “Stiamo lavorando con grande impegno per migliorare radicalmente la struttura. I disagi attuali sono temporanei e finalizzati a offrire ai cittadini un Pronto Soccorso all’avanguardia”.

Uno sguardo al futuro

Con i lavori in corso, l’impegno delle istituzioni sanitarie e l’apertura della Casa della Comunità, l’ASP di Agrigento si prepara a offrire una sanità più moderna ed efficiente. Tuttavia, l’attenzione resta alta per monitorare che le promesse di rinnovamento si traducano in risultati concreti per i pazienti e per il personale sanitario, costantemente impegnato in prima linea.

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