Circa 20.000 utenze ancora senza contatore e oltre 70.000 contatori mai verificati: obblighi di legge ignorati dal 2016. E la Consulta, che denunciava il problema da anni, è stata estromessa.

La crisi non nasce dall’acqua che manca, ma dall’acqua che non si misura. Così si falsano i bilanci, si perdono introiti e si praticano tariffe che non rispecchiano il consumo reale.

La questione dei 21 milioni di euro di acqua mai pagata dai Comuni non è l’unico macigno che pesa sulla gestione del Servizio Idrico Integrato nell’Agrigentino.
Ce n’è un altro, altrettanto grave, documentato e denunciato da anni dalla Consulta delle Associazioni:

La mancata installazione dei contatori e la mancata sostituzione dei contatori obsoleti.

Parliamo di due livelli di irregolarità, entrambi con effetti economici diretti e devastanti.


1) 20.000 utenze SENZA contatore — € 4 MILIONI DI PERDITE L’ANNO

La Consulta ha più volte comunicato con PEC ad:

  • ATI Idrico

  • AICA

  • Sindaci dell’Assemblea

  • Assessorato Regionale

  • Prefettura

  • Organi statali

che circa 20.000 utenze in provincia sono ancora fatturate a forfait, cioè senza misurazione reale del consumo.

Tradotto in bilancio:

👉 4 milioni di euro di introiti mancati ogni anno.

Non per carenza di risorse,
ma per mancato adempimento agli obblighi di legge.


COSA DICE ARERA (LA LEGGE È CHIARA)

Le deliberazioni:

  • ARERA 218/2016/R/IDR

  • ARERA 83/2021/R/IDR

  • ARERA 122/2025/R/IDR

stabiliscono che:

Ogni utenza deve essere dotata di contatore individuale.
La fatturazione deve avvenire sulla base dei consumi reali, non stimati.

Il pagamento a forfait:

  • viola il principio di equità tariffaria

  • altera i bilanci

  • scarica i consumi dei morosi sugli utenti regolari

Chi paga l’acqua, oggi paga anche l’acqua di chi non ha il contatore.


2) 70.000 contatori VECCHI e non verificati — violazione del Decreto 93/2017

Non solo mancano i contatori dove dovrebbero esserci.
Quelli esistenti, in gran parte, non sono più validi.

  • Circa 70.000 contatori installati prima del 2014 non risultano verificati.

  • Migliaia, installati prima del 2007, avrebbero dovuto essere già sostituiti.

La verifica e sostituzione sono obbligatorie per legge:

  • Decreto MISE 93/2017

  • ARERA 405/2021/R/IDR

Se il contatore è obsoleto:

  • misura male,

  • il consumo non è affidabile,

  • la bolletta non è corretta,

  • il cittadino può pagare più del reale.

Eppure non sono stati sostituiti.


CHI DOVEVA GARANTIRE TUTTO QUESTO?

  • Presidente dell’Assemblea dei Sindaci

  • Direttore Generale AICA

  • Presidenti del CdA di ieri e oggi

  • Sindaci in qualità di Autorità d’Ambito

Nessuno ha disposto un piano obbligatorio di installazione e sostituzione.

E quando la Consulta ha denunciato tutto questo:

👉 è stata sciolta.

👉 estromessa.

👉 cancellata dal tavolo.

Con un atto oggi contestato come illegittimo e portato all’attenzione del Prefetto il 6 ottobre scorso.


CONSEGUENZA DIRETTA

  • Si perdono 4 milioni l’annoi bilanci saltano

  • Si falsano i consumi → le tariffe aumentano

  • Chi paga regolarmente → paga per gli altri

  • Chi amministra → non ha controllato

  • Chi denunciava → è stato escluso

Questa non è una crisi idrica.
È una crisi amministrativa.


ORA LA RESPONSABILITÀ È PUBBLICA

La legge è chiara.
Le violazioni sono documentate.
Il danno è quantificato.
Gli obblighi sono inderogabili.

Adesso servono:

  • Il piano urgente di installazione dei 20.000 contatori mancanti

  • Il piano di sostituzione dei 70.000 contatori obsoleti

  • Il ripristino della Consulta delle Associazioni

  • La verifica prefettizia degli atti dell’ATI

Perché se l’acqua è un diritto, la legalità è un dovere.

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