Dopo l’ultimatum della presidente Nobile, chi ha pagato davvero? Serve una scelta politica immediata

Dopo l’ultimatum della presidente del CdA di AICA, Danila Nobile, che aveva intimato ai Comuni soci di saldare i propri debiti entro 48 ore, la domanda resta senza risposta: chi ha pagato?.

La diffida di Nobile, inviata due volte ad agosto, minacciava azioni drastiche: riduzione dell’erogazione idrica al minimo legale, pignoramenti e perfino commissariamenti ad acta. Un atto di forza che, però, ad oggi non è chiaro se abbia prodotto i risultati sperati.

Intanto AICA continua a vivere una condizione di paralisi operativa: i conti sono stati bloccati dal pignoramento di Siciliacque e la priorità assoluta è diventata garantire il pagamento dei dipendenti. “Non accettiamo accuse ingiuste né allarmismi – aveva dichiarato la presidente – la crisi non dipende da noi ma da fattori esterni”.


La proposta vera: Regione anticipa, Regione trattiene

A questo punto la domanda è una sola: come uscire dal vicolo cieco?
La soluzione esiste ed è semplice: la Regione Siciliana deve anticipare le somme dovute dai Comuni ad AICA e trattenerle poi direttamente dai trasferimenti regionali futuri destinati ai Comuni stessi.

Un meccanismo che garantirebbe tre risultati immediati:

  • liquidità certa per AICA, necessaria per continuare a gestire il servizio;

  • nessuna scappatoia per i Comuni, che si troverebbero automaticamente in regola senza poter sottrarsi ai propri obblighi;

  • tutela per i cittadini, che non sarebbero vittime di riduzioni o interruzioni del servizio idrico.


Schifani, la decisione spetta a te

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha già dichiarato di voler supportare AICA con una soluzione “tecnico-finanziaria” e ha ricordato l’anticipazione di 10 milioni di euro stanziata per avviare il rifacimento della rete idrica di Agrigento e per la piena operatività del dissalatore di Porto Empedocle.

Ma adesso non bastano promesse né incontri istituzionali. Serve una misura concreta, immediata e vincolante: l’anticipo dei debiti e la trattenuta dai futuri trasferimenti regionali ai Comuni.

Solo così si potrà evitare il collasso di AICA, che rischia di trasformarsi in un disastro sociale oltre che amministrativo, lasciando decine di migliaia di cittadini senza certezze sull’erogazione dell’acqua.

Il tempo è scaduto.
Gli ultimatum della presidente Nobile hanno posto la questione in maniera netta, ma adesso la città attende una risposta: chi ha pagato?
La palla passa a Palermo: Schifani deve scegliere se intervenire subito o lasciare che AICA cada definitivamente nel baratro.

AICA al tracollo: la presidente Nobile fa sul serio, “pagate entro 48 ore o saremo costretti ad agire di conseguenza”, tutti i debiti dei Comuni soci