La verità adesso è scritta, nero su bianco, in un atto ufficiale della Regione Siciliana.
Non più voci, non più dichiarazioni politiche, non più video strappalacrime:
il documento dell’ARS conferma tutto ciò che Report Sicilia denuncia da due anni.

Parliamo della riscrittura dell’articolo 16 della Legge di Stabilità Regionale 2026–2028, allegato dall’utente e da noi analizzato integralmente.
(Documento ufficiale ARS: riscrittura art 16

E il testo non lascia spazio a interpretazioni:
i 20 milioni destinati ad AICA NON sono un aiuto a fondo perduto.
Sono un anticipo che AICA – quindi i cittadini agrigentini – dovranno restituire in dieci anni.

Altro che “acqua riportata ad Agrigento”.
Altro che “i cittadini non pagheranno”.
Altro che “la colpa è della Regione”.

La realtà è molto più cruda.


COSA PREVEDE DAVVERO L’ARTICOLO 16 RISCRITTO (DOCUMENTO ARS)

La Regione anticipa 20 milioni, ma solo per pagare Siciliacque

Il comma 2 del documento è chiarissimo:

“È autorizzato […] il trasferimento in favore di Siciliacque S.p.A. dell’ulteriore somma di € 18.985.527,83 per il 2026…”

E ancora:

“L’erogazione è vincolata al pagamento del servizio di acqua all’ingrosso già fatturato.”

Quindi:
❗ Non un euro per migliorare il servizio.
❗ Non un euro per riparare perdite o mettere contatori.
❗ Tutto per coprire debiti accumulati da AICA e dai Comuni.


AICA dovrà restituire ogni centesimo

Il comma 3 lo ribadisce senza mezzi termini:

“Le somme anticipate sono restituite alla Regione dall’azienda consortile AICA in dieci anni…”

Restituite da chi?
Da AICA.
E AICA chi è?
I cittadini.

Quindi sì, alla fine pagheranno gli agrigentini.


Se AICA non sistema la riscossione e non mette i contatori, perde la rateizzazione

Il comma 4 è devastante:

“AICA decade dal beneficio della rateizzazione se entro tre anni non completa la regolare riscossione e la collocazione dei contatori.”

Tradotto:
Se AICA NON fa ciò che NON ha fatto negli ultimi 3 anni…
❗ il debito diventa immediatamente esigibile.
❗ la Regione potrà rivalersi.
❗ il rischio di collasso torna più forte di prima.


Il documento sancisce ufficialmente il FALLIMENTO AICA

Nella relazione tecnica è scritto:

“La gestione risulta pregiudicata da una carente riscossione della tariffa a carico dell’utenza finale e da mancati pagamenti da parte dei Comuni soci.

È esattamente ciò che Report Sicilia ha denunciato:
👉 I Comuni non pagano
👉 AICA non riscuote
👉 Le tariffe non sono approvate da ARERA
👉 Zero contatori
👉 Zero controllo
👉 Zero efficienza

La Regione certifica:
il problema non è Siciliacque.
Il problema sono i SINDACI e la GOVERNANCE AICA.


I SINDACI SONO I RESPONSABILI DEL DISASTRO (LO DICE LA REGIONE)

Il documento è una sentenza politica.

“L’esposizione debitoria di AICA è pari ad oggi a 23 milioni di euro.”

E si spiega il motivo:
👉 morosità dei Comuni
👉 mancata riscossione delle bollette
👉 incapacità gestionale strutturale
👉 mancata installazione contatori
👉 tariffe non conformi a legge

E allora la domanda è una sola:

Com’è possibile che la Presidente AICA continui a fare video contro la stampa e la Regione, quando il documento ufficiale dice che il problema è lei e i Sindaci?


LA PRESIDENTE AICA NON AVEVA I REQUISITI PER L’INCARICO

Ricordiamolo ai cittadini:
i Sindaci dell’ATI richiedevano — per statuto — che il Presidente avesse:

✔ esperienza apicale nella gestione di aziende pubbliche
❌ requisito che la Presidente Nobile NON ha mai posseduto

E oggi i risultati si vedono:

❌ comunicazione confusa
❌ attacchi alla stampa
❌ delegittimazione delle associazioni
❌ nessuna trasparenza
❌ decisioni politiche senza delega dei Sindaci
❌ tensione sociale alimentata irresponsabilmente

La Presidente non può parlare a nome dei Sindaci:
non è delegata.

E infatti — finalmente — alcuni Sindaci stanno iniziando a ricordarlo.


IL CUORE DEL PROBLEMA: A PAGARE SARANNO ANCORA GLI AGRIGENTINI

Il documento lo dice chiaramente:
L’anticipazione non è un regalo.

“Non può gravare sulla fiscalità generale.”

Che significa?
Che i soldi li restituirà l’ambito di Agrigento.

Cioè:
tutti noi.

E allora la domanda è semplice:
perché nessuno lo scrive?
Perché nessuno lo dice ai cittadini?
Perché i partiti applaudono alla “soluzione” come se fosse un miracolo e non un debito?

Noi lo scriviamo.
Perché è la verità.


Report Sicilia lo aveva scritto: è un PRESTITO, non un aiuto

In articoli precedenti abbiamo denunciato:

🔗 “AICA: Schifani smaschera la Presidente Nobile”
🔗 “Acqua sì, ma a debito: pagheranno gli agrigentini”

E oggi il documento dell’ARS ci dà ragione, riga per riga.


Le associazioni “Tutti Insieme per una Città Normale”: prima di parlare di soldi, si AZZERI il sistema

I Sindaci possono protestare quanto vogliono.

La verità è che:
👉 hanno creato loro il disastro
👉 hanno comandato loro AICA
👉 hanno nominato loro il CdA
👉 non hanno pagato loro le bollette
👉 hanno permesso consulenze e incarichi inutili

E ora chiedono ai cittadini di pagare per il loro fallimento.


La riflessione finale di Giuseppe Di Rosa

“Signor Prefetto, nessuno vede che la Presidente AICA con i suoi video carica irresponsabilmente le folle per coprire i veri colpevoli?

Il problema non è Siciliacque.
Il problema non è la Regione.

Il problema sono i sindaci morosi e la deputazione che li controlla.

Prima di chiedere soldi ai cittadini, i Sindaci inizino pagando i loro debiti verso AICA.

Quando questo avverrà, scopriremo che il disastro era evitabile.

E allora chiedo:

🔹 perché nessuno ferma la Presidente AICA?
🔹 perché continua a parlare senza delega dei Sindaci?
🔹 perché continua a generare tensione sociale?

Agrigento merita verità, non propaganda.”

Conclusione

Il documento ufficiale dell’ARS conferma tutto:

✔ AICA è insolvente
✔ i Sindaci sono i responsabili
✔ la gestione è fallimentare
✔ la Regione non salda i debiti
✔ i cittadini pagheranno
✔ la Presidente non ha titolo per fare ciò che fa

E come sempre, Report Sicilia lo scrive.
Perché noi non tacciamo. Mai.