ARERA sanziona per 2,7 milioni la gestione idrica. Deleghe irregolari tra sindaci, bilanci mancanti e componenti del CdA senza requisiti: la provincia di Agrigento di nuovo al centro dello scandalo acqua.
Agrigento –
La questione idrica in provincia di Agrigento continua a rivelare un sistema opaco, contraddittorio e carico di ombre.
Nonostante le dichiarazioni ufficiali e le minacce di azioni legali rivolte contro Report Sicilia, gli atti raccontano tutt’altra storia: le tariffe idriche sono già aumentate dell’11,40%, deliberate dall’ATI Idrico AG9 il 29 aprile 2025, e applicate da AICA nelle bollette di agosto e settembre.
Nel frattempo, ARERA – l’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente – ha inflitto alla società due sanzioni per complessivi 2.757.187 euro per gravi inadempienze sulla qualità del servizio.
Il dossier redatto da Report Sicilia è stato trasmesso ufficialmente al Presidente della Regione Renato Schifani, al Prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, alla Procura della Repubblica e al Presidente del Tribunale, con richiesta di verifiche urgenti sulla legittimità delle delibere e delle nomine.
Un documento “a tre firme” che cancella i ruoli
Il documento congiunto diffuso da ATI Idrico AG9, AICA e dal Consiglio di Amministrazione di AICA – nel quale si accusa la stampa di diffondere “notizie false” – rappresenta, nei fatti, una commistione istituzionale inaccettabile.
Il “controllore” (ATI), il “controllato” (AICA) e l’“organo amministrativo” (CdA) si sono uniti in un’unica replica ufficiale, annullando di fatto la separazione dei ruoli e generando un evidente conflitto d’interessi.
Una scelta senza precedenti, soprattutto se accompagnata da minacce di querele contro chi si limita a leggere e pubblicare gli atti ufficiali.
Aumenti dell’11,40%: i numeri delle bollette
La Delibera ATI n. 3 del 29 aprile 2025 approva la traiettoria tariffaria MTI-4 (2024–2029) fissando il moltiplicatore “θ” nei seguenti valori:
1,054 – 1,114 – 1,127 – 1,143 – 1,160 – 1,182 (2024→2029).
Il valore θ = 1,114 equivale a un +11,40% per il 2025, dichiarato immediatamente esecutivo e trasmesso ad ARERA.
Le fatture emesse da AICA ad agosto e settembre 2025 mostrano chiaramente l’applicazione di questi aumenti:
| Voce | Tariffa precedente | Tariffa attuale | Aumento |
|---|---|---|---|
| Acquedotto I fascia | € 0,5887/mc | € 0,656/mc | +11,40% |
| Acquedotto II fascia | € 0,7746/mc | € 0,863/mc | +11,40% |
| Fognatura | € 0,211/mc | € 0,235/mc | +11,40% |
| Depurazione | € 0,7607/mc | € 0,847/mc | +11,40% |
| Canone fisso (utenze non residenti) | € 50,09 → € 55,80 | — | +11,40% |
Su tutte le voci si calcola inoltre l’IVA sul maggior imponibile, aggravando la spesa effettiva per famiglie e imprese.
ARERA e Corte dei Conti: sanzioni e irregolarità
ARERA non ha approvato le tariffe 2022–2024 applicate da AICA, ma ha invece sanzionato la società con le delibere n. 225/2025 e 277/2025, comminando 2.757.187 euro di penalità per gravi inadempienze sulla Qualità Tecnica e Qualità Contrattuale.
Anche la Corte dei Conti – Sezione di Controllo (7 agosto 2025) ha evidenziato carenze documentali nella delibera ATI del 29 aprile 2025, rilevando la mancanza di presupposti informativi e giustificativi previsti per legge.
Nel frattempo, AICA non ha ancora approvato né pubblicato il bilancio 2024, accumulando oltre cinque mesi di ritardo, e non risultano depositati i previsionali 2025 e 2026.
“È legittimo chiedersi – se gli aumenti già applicati del +5,41% (2024) e +11,40% (2025), ancora privi di validazione ARERA, siano stati contabilizzati come ricavi. In tal caso si tratterebbe di un atto illegittimo e potenzialmente sanzionabile.”
CdA AICA: nomina illegittima, due componenti senza requisiti
Nel corso della conferenza di ieri, le associazioni che compongono il progetto civico “Tutti insieme per una città normale” hanno ribadito con fermezza quanto già denunciato da Report Sicilia:
il Consiglio di Amministrazione di AICA è stato nominato in violazione dello Statuto e del bando pubblico.
Almeno due dei componenti non possiedono i requisiti tecnici e professionali richiesti, ma l’assemblea dei sindaci ha deciso motu proprio di non rifare l’avviso pubblico e di procedere comunque alla nomina.
“La norma è chiara – si legge nel documento inviato alle autorità –. I sindaci dovevano riaprire il bando. Hanno invece scelto di aggirare la legge, rendendo illegittima la composizione del CdA e tutti gli atti successivi.”
Deleghe irregolari e delibere viziate
Ulteriori irregolarità emergono dai verbali dell’assemblea ATI del 29 aprile 2025:
alcuni sindaci avrebbero delegato altri primi cittadini di comuni diversi a rappresentarli e votare in assemblea.
Un comportamento vietato dallo Statuto, che consente la delega solo al vicesindaco o a un assessore del medesimo Comune.
Questo vizio formale potrebbe invalidare la delibera tariffaria che ha generato gli aumenti dell’11,40% oggi in bolletta.
Consulta civica esclusa: “Cittadini senza difesa”
A completare il quadro, la Consulta delle Associazioni, organo previsto dall’art. 48 comma 5-bis dello Statuto ATI con funzioni di ascolto, controllo e concertazione, è stata sospesa dalle attività.
I suoi componenti hanno incontrato il Prefetto Salvatore Caccamo per chiedere il ripristino delle funzioni di vigilanza civica.
“Sostenere che la Consulta non avesse poteri di controllo è falso – denunciano le associazioni –. Lo Statuto li riconosce esplicitamente. La sua esclusione ha lasciato i cittadini senza alcuna garanzia.”
Conti in rosso e fornitori non pagati
Nonostante le rassicurazioni pubbliche, i numeri di AICA raccontano un’azienda in grave crisi di liquidità:
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pagato solo un terzo di una fattura da circa 1 milione di euro a Siciliacque;
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perdite cumulate oltre 6,3 milioni di euro (2021–2023);
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crediti ingenti verso Comuni soci e tensione di cassa cronica;
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bilanci e rating economico-finanziario deteriorati.
Una gestione che smentisce la retorica del “bilancio solido e sostenibile” e lascia presagire ulteriori criticità nel medio periodo.
Le richieste formali di Report Sicilia
Nel documento trasmesso alle autorità, Report Sicilia chiede:
1. Trasparenza immediata
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pubblicazione integrale dei bilanci 2024 e dei previsionali 2025–2026;
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pubblicazione degli atti ARERA sulla procedura tariffaria 2024–2029;
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ripristino della Consulta con le funzioni previste dallo Statuto.
2. Verifica di legittimità
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accertamento sulle deleghe irregolari e sulla validità della delibera ATI del 29/04/2025;
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verifica su conguagli e registrazioni contabili legati agli aumenti tariffari non ancora approvati;
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controllo sulla regolarità della nomina del CdA AICA, con eventuale sospensione in autotutela.
3. Tutela degli utenti
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possibilità di ricalcolo o rimborso delle bollette maggiorate;
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attivazione di uno sportello prefettizio per reclami e conciliazioni.

