AGRIGENTO – Il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’AICA, Salvatore Di Bennardo, ha replicato con decisione ai consiglieri comunali di Sciacca Maurizio Blò e Raimondo Brucculeri, che avevano chiesto l’annullamento in autotutela della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Una replica articolata e a tratti dura, che però non è stata estesa a chi – come noi di Report Sicilia – ha sollevato già da giorni le stesse domande pubblicamente.

Anzi, il silenzio nei nostri confronti ha fatto sorgere un dubbio: forse nessuno dei sindaci ha letto i nostri articoli? Forse si è pensato che bastasse rispondere ai consiglieri comunali, ignorando volutamente i legittimi interrogativi posti dalla stampa e da tanti cittadini?

È proprio per questo motivo che abbiamo deciso di trasmettere oggi, via PEC, una lettera aperta indirizzata ufficialmente all’Assemblea dei Sindaci AICA e, per conoscenza, a Sua Eccellenza il Prefetto di Agrigento.

Il tema è serio e riguarda la trasparenza nella nomina del CdA dell’azienda che gestisce un bene primario e strategico come l’acqua in tutta la provincia.

Mentre il Presidente Di Bennardo – nella sua risposta ai consiglieri Blò e Brucculeri – parla di “polemiche costruite” e accusa chi solleva dubbi di cercare solo visibilità, non si spende una sola parola su ciò che viene chiesto da tanti cittadini e organi d’informazione, ovvero semplicemente chiarezza e rispetto delle regole.

Eppure, se davvero “i candidati selezionati possiedono tutti i requisiti richiesti”, come sostiene Di Bennardo, non ci sarebbe nulla di male nel rendere pubblici i curriculum vitae dei componenti nominati, né nel chiarire in modo documentato che tutti abbiano effettivamente i requisiti previsti dall’avviso.

Ma finora – lo ribadiamo – non una parola, non un documento, non una risposta ufficiale è arrivata al nostro giornale, nonostante gli articoli pubblicati e i quesiti sollevati.

In compenso, Di Bennardo ha trovato tempo e toni molto decisi per difendere la scelta dell’ingegnere Francesco Puma, definendola conforme alla normativa in quanto incarico gratuito, senza deleghe operative e quindi non soggetto a limiti per gli ex dirigenti in pensione.(noi aggiungiamo che con lo stato attuale dell’azienda AICA, l’Ingegnere PUMA e chi come lui presterebbe la sua attività a titolo assolutamente gratuito andrebbe beatificato)

Ha poi ribadito che AICA non è uno studio tecnico, ma un’azienda pubblica che richiede visione gestionale, capacità strategica e competenze manageriali.

Tutto condivisibile. Ma questo non basta.

In una fase tanto delicata, con l’emergenza idrica ancora in corso, non è più accettabile che si parli di trasparenza a parole e poi si rifiuti di dare risposte concrete a chi le domande le fa da settimane.

Per questo abbiamo ritenuto doveroso formalizzare la nostra posizione con una lettera aperta ai sindaci, e inviarla per conoscenza anche al Prefetto di Agrigento.

Perché non si può governare nel silenzio. E soprattutto non si può ignorare la voce dei cittadini.