Lettera aperta inviata a Prefetto, Procura della Repubblica, Assemblea dei Sindaci dell’ATI Idrico e Soci AICA. L’ex componente della Consulta chiede la revoca in autotutela e l’apertura di un’indagine.

Agrigento – Giuseppe Di Rosa, già componente della Consulta delle Associazioni di AICA, ha inviato una lettera aperta al Prefetto di Agrigento, alla Procura della Repubblica, all’Assemblea dei Sindaci dell’ATI Idrico e all’Assemblea dei Soci di AICA.
Nel documento, Di Rosa contesta duramente il recente provvedimento di scioglimento della Consulta delle Associazioni Esclusione delle Associazioni dalla Consulta AICA – Art. 48 Statuto, disposto dal CdA su impulso della Presidente Danila Nobile, definendolo “basato su dichiarazioni false e smentite dagli atti ufficiali di AICA”.

Le accuse alla Presidente Nobile

Nel comunicato del 29 settembre 2025 Consulta AICA_esclusione delle associazioni prive di requisiti, la Presidente Nobile ha sostenuto che la Consulta sarebbe stata costituita nel 2021-2022 senza verifiche sui requisiti e che tutte le associazioni furono ammesse, comprese realtà prive di legittimazione.
Secondo Di Rosa, però, la documentazione ufficiale firmata dall’allora Presidente del CdA Gerardino Castaldi racconta un’altra verità:

  • Con la deliberazione del 12 aprile 2022 (PRT-0021844-2022) PRT-0021844-2022furono esaminate 13 istanze, richieste integrazioni documentali a cinque associazioni e, a seguito dell’istruttoria, tutte furono ritenute in possesso dei requisiti.

  • Con il verbale del 6 giugno 2022 (PRT-0034657-2022) Verbale c6giugno2022_PRT-0034657-2022 la Consulta venne formalmente costituita, “con esplicita menzione del completamento dell’istruttoria” e procedette alla regolare elezione del Presidente e dei Vicepresidenti.

“È evidente – sottolinea Di Rosa – che lo scioglimento della Consulta si fonda su motivazioni false, smentite dagli atti ufficiali della stessa AICA”.(tutte allegate alla nota stampa del Di Rosa ed inviate a tutte le testate giornalistiche)


📌 DOCUMENTI UFFICIALI: COSA DICONO I VERBALI CASTALDI

Deliberazione 12 aprile 2022 – PRT-0021844-2022

“Dall’analisi delle istanze di adesione è emerso che delle tredici associazioni, otto hanno prodotto la documentazione richiesta […]. Si è proceduto con l’invio delle note di integrazione documentale […]. Le sopra indicate associazioni hanno inoltrato i documenti richiesti ad integrazione di quanto già trasmesso. A seguito dell’istruttoria eseguita le associazioni di seguito elencate risultano in possesso dei requisiti.”

Verbale 6 giugno 2022 – PRT-0034657-2022

“La riunione è stata indetta dopo aver definito la fase dell’istruttoria, consistente nell’accoglimento delle istanze di adesione […] e nella valutazione sia della documentazione allegata […] sia della successiva documentazione inviata in riscontro alla richiesta di integrazione. […] Si procede alla votazione del Presidente e dei Vicepresidenti.”


La richiesta di revoca e l’intervento della Procura

Nella lettera, Di Rosa formula una precisa istanza:

  1. All’Assemblea dei Sindaci dell’ATI Idrico e all’Assemblea dei Soci di AICA chiede la revoca in autotutela, ai sensi dell’art. 21-nonies della L. 241/1990, del provvedimento di scioglimento, con il ripristino della Consulta prevista dall’art. 48 dello Statuto AICA.

  2. Alla Procura della Repubblica chiede di aprire un’indagine per accertare se vi siano state manipolazioni dei documenti e attestazioni false, finalizzate a screditare ed estromettere dalla Consulta quelle associazioni che negli anni hanno denunciato e contrastato il malaffare.

  3. Al Prefetto chiede di vigilare sulla trasparenza degli atti di AICA, per garantire il diritto dei cittadini a una reale partecipazione.


La precisazione personale

Di Rosa ha inoltre chiarito di essersi già dimesso dalla Consulta “al fine di evitare qualsiasi ipotesi di incompatibilità con una mia probabile candidatura a Sindaco di Agrigento”.

Una vicenda che apre scenari delicati non solo sul piano politico e gestionale, ma anche su quello giudiziario. La parola ora passa agli organi istituzionali chiamati in causa: Prefettura, Procura, ATI Idrico e Assemblea dei Soci di AICA.

Autore