Due lettere in 15 giorni: la presidente Nobile intima ai Sindaci di pagare entro 48 ore. Coinvolte Prefettura e Procura, rischio azioni drastiche.
Dopo la pubblicazione della lista completa dei debiti dei Comuni verso AICA, emergono dettagli ancora più significativi dalle lettere ufficiali del 7 e 21 agosto 2025, ora acquisite integralmente. I documenti confermano che la presidente del CdA, Danila Nobile, ha alzato il livello dello scontro con i Sindaci soci.
Due diffide in 15 giorni
Nel giro di due settimane AICA ha inviato due diffide formali ravvicinate, segno che la situazione finanziaria è ormai critica. Ma la novità più rilevante è che entrambe le comunicazioni sono state trasmesse non solo ai Sindaci, ma anche alla Prefettura e alla Procura della Repubblica, chiamando in causa direttamente le autorità di vigilanza e quelle giudiziarie.
L’ultimatum delle 48 ore
La Nobile, con fermezza, chiede ai Sindaci di:
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attivare immediatamente i procedimenti di pagamento delle somme dovute;
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inviare entro 48 ore un cronoprogramma dettagliato dei versamenti;
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concorrere concretamente al salvataggio della società pubblica che gestisce l’acqua dei cittadini.
Un appello che suona come un ultimatum: se non arriveranno risposte, scatteranno provvedimenti già deliberati, tra cui la riduzione dell’erogazione idrica al minimo legale, pignoramenti sui trasferimenti regionali, segnalazioni alla Corte dei Conti e persino commissariamenti ad acta.
Non è solo un problema contabile
La presidente sottolinea che AICA non è “un soggetto terzo”, ma la società di proprietà degli stessi Comuni soci. Dunque, il peso della responsabilità non è scaricabile: “Ogni Comune che ritarda espone anche gli altri. Ogni euro versato oggi significa evitare un disastro domani”.
Una crisi istituzionale
Il fatto che le diffide siano state inoltrate anche alla Prefettura e alla Procura segna un passaggio decisivo: la crisi AICA non è più soltanto un problema di liquidità, ma rischia di trasformarsi in una questione istituzionale e giudiziaria, con profili di responsabilità amministrativa ed erariale in capo ai Comuni morosi.









