Il Direttore dei Lavori dell’appalto per la rete idrica lancia accuse pesanti in una lettera di dimissioni. AICA ricuce con un comunicato ottimistico. Ora la domanda è: si cambia davvero o si archivia tutto?
La denuncia ferma… e l’accordo che stridono
L’ingegnere Pietro Agnello, Direttore dei Lavori del primo stralcio per la ristrutturazione e automazione della rete idrica di Agrigento, protocolla l’11 agosto 2025Dimissioni DL rete idrica AICA una lettera di dimissioni che suona come un atto d’accusa gravissimo: denuncia carenze operative, interferenze esterne, assenza di chiarezza nelle responsabilità, ritardi documentali e condizioni tali da mettere a rischio la sua reputazione professionale e legale
Pochi giorni dopo, ecco il ribaltone: con un comunicato di tono ottimistico, AICA annuncia un “incontro positivo”, la “piena continuità del progetto” e la volontà del Direttore di ritirare le dimissioni, dietro rassicurazioni sulle criticità sollevate Report Sicilia.it+1. Ma il dialogo risanato basta a mettere a tacere i mali denunciati? E soprattutto: perché si passa così rapidamente dall’allarme rosso alla serenità condivisa?
Cosa denunciava davvero la lettera (punto per punto)
Report Sicilia ha sintetizzato i rilievi tecnici con chiarezza:
Assenza di condizioni operative adeguate: ostacoli nell’esercizio delle funzioni, scarsa coordinazione, ritardi autorizzativi.
Interferenze sull’autonomia tecnica: pressioni da soggetti esterni che comprometterebbero l’imparzialità operativa.
Mancanza di chiarezza sulle responsabilità: scarsa definizione di ruoli e catene decisionali, con elevato rischio di incertezza e contenzioso.
Criticità documentali: elaborati incompleti o non aggiornati, SAL bloccati, ritardi nei pagamenti.
Tutela professionale e legale: il Direttore teme di essere coinvolto in responsabilità derivanti da scelte non condivise o autorizzate.
Tutte criticità che, se avessero solo una minima conferma, impongono un serio esame – non un semplice accordo informale AICA+7Report Sicilia.it+7Report Sicilia.it+7Report Sicilia.it+1.
L’aria di sprezzante fiducia: «Ma come si può denunciare e poi conciliare?»
Le risposte superficiali di AICA – con termini come “punto di svolta”, “riallineamento” e “volontà di collaborazione” – appaiono quasi irrispettosi verso i cittadini che chiedono trasparenza, non rassicurazioni.
Come può un Direttore denunciare gravi criticità tecniche e legali, e subito dopo… ritirarle? Cosa significa davvero ritirare le dimissioni? Si è trattato di un professionista persuaso o… “convenuto”?
Le domande da porsi:
Chi ha convinto Agnello a restare? Quali garanzie sono state offerte – né pubblicate, né documentate?
Serve davvero una riunione “ristretta”? O è un tentativo di silenzio negoziato?
Chi garantisce che la Procura, già attiva da mesi sul caso appalti idrici, non consideri queste rapide chiusure come un ulteriore macigno di non trasparenza? Report Sicilia.it
La Procura: spettatrice o attore?
Agrigento – la Procura segue da tempo la rete idrica nell’ambito di un’indagine sugli appalti. Se alle contestazioni tecniche somministrate via dimissioni, si applicasse un nuovo “accordo cordiale”, si alimenterebbe l’impressione di una città in cui “le leggi sono solo indirizzi, da rispettare… o no”.
Per i cittadini, non serve un rassicurante comunicato stampa: serve certezza, garanzia, responsabilità esplicite e tracciabili.
Il siparietto che si è aperto tra AICA e il Direttore non è solo una pagina di cronaca: è un monito.
Da un lato, si leva una voce tecnica che mette in ginocchio la governance dell’appalto.
Dall’altro, la risposta è un selfie collettivo di un attimo, fatto di pacche sulle spalle.
Una città che si accontenta di slogan e di comunicati poco trasparenti, in cui tra accusa e quieto vivere passa meno di un respiro, ha scelto la strada del compromesso facile.
Ma in ballo non ci sono solo i lavori per la rete idrica — ci sono la reputazione, la legalità, e il diritto dei cittadini a sapere.