AICA al tracollo tra stipendi non pagati e proteste sindacali. Intanto la presidente convoca il personale per una foto aziendale.
Agrigento – La vicenda AICA assume contorni sempre più paradossali. Mentre i dipendenti attendono ancora il pagamento degli stipendi e la società è schiacciata dai debiti, con i sindacati che da tempo hanno manifestato apertamente il malumore del personale, la priorità della governance sembra essere… una foto di gruppo.
Una comunicazione interna, firmata dalla presidente del CdA Danila Nobile, invita infatti i responsabili e il personale a presentarsi in sede per uno scatto aziendale, previsto alle ore 9:00. Nella nota si parla di “rafforzare e comunicare all’esterno il senso di appartenenza e l’unità che caratterizzano il nostro lavoro quotidiano”.
Eppure, la realtà che emerge da mesi è ben diversa. AICA vive una crisi gestionale e finanziaria profonda, tanto che “tutti, nessuno escluso, pensano che la società abbia i giorni contati”. Una condizione che non riguarda solo i ritardi negli stipendi: la legittimità dello stesso CdA è stata messa in dubbio sin dall’inizio, poiché al suo interno siederebbero figure prive dei requisiti richiesti dall’avviso pubblico emanato dall’assemblea dei sindaci-azionisti.
Il contrasto è evidente: da un lato una struttura al collasso, con un servizio idrico che non riesce a garantire continuità, dall’altro la ricerca di un’immagine di “unità e coesione” da trasmettere all’esterno. Una mossa che lascia molti sconcertati ma che, a dirla tutta, ad Agrigento non sorprende più nessuno.
Un copione già visto e documentato nei nostri approfondimenti: dai pignoramenti e debiti fuori controllo (leggi qui), alle smentite e contraddizioni sugli accordi con Siciliacque (leggi qui), fino alla vicenda dei 10 milioni di euro di anticipo erogati dalla Regione per i lavori sulla rete idrica e oggi praticamente esauriti (leggi qui).
La città continua così ad assistere a un teatrino fatto di proclami e facciate, mentre i problemi veri rimangono irrisolti.