La crisi economica che sta travolgendo l’AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini) accende l’allarme non solo per i dipendenti, ma anche per i cittadini, già colpiti da disservizi idrici. Durante un incontro con i sindacati, il Direttore Generale Claudio Guarneri ha paventato la possibilità che l’azienda non sia in grado di corrispondere gli stipendi nei prossimi mesi, sollevando interrogativi sulla gestione della società da parte dei sindaci che compongono l’ATI (Assemblea Territoriale Idrica).

Le dichiarazioni del Direttore Generale
Claudio Guarneri ha evidenziato come la crisi economica di AICA sia ormai insostenibile. L’azienda, creata per sostituire la gestione commissariale precedente, si trova ora a fronteggiare una grave carenza di liquidità che potrebbe compromettere sia gli obblighi contrattuali verso i dipendenti che la continuità dell’erogazione dei servizi. “Senza interventi immediati, non saremo in grado di garantire il pagamento degli stipendi,” avrebbe dichiarato Guarneri.

Il ruolo dei sindaci dell’ATI
Secondo il Codacons, la responsabilità principale della crisi ricadrebbe sui sindaci che compongono l’ATI, azionisti e supervisori diretti di AICA. L’associazione li accusa di aver fallito nel garantire un controllo adeguato sulla gestione economica e strategica della società, contribuendo così al collasso finanziario in corso.

“I sindaci dell’ATI sono i veri responsabili di questa situazione. Hanno creato AICA ma non hanno mai garantito una gestione trasparente ed efficiente. Ora a pagarne le conseguenze saranno i lavoratori e i cittadini,” ha dichiarato Giuseppe Di Rosa, Responsabile Regionale del Dipartimento Trasparenza Enti Locali del Codacons.

Impatti sulla popolazione
La crisi economica di AICA rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già critica per il servizio idrico. I cittadini agrigentini devono affrontare turni di distribuzione insostenibili, infrastrutture obsolete e crisi di approvvigionamento che, secondo il Codacons, sono il risultato diretto della mancanza di investimenti strategici.

Richieste e azioni del Codacons
Il Codacons, da tempo impegnato nella denuncia delle problematiche di AICA, chiede:

  1. Un intervento immediato della Regione Siciliana per evitare il collasso dell’azienda;
  2. Maggiore trasparenza da parte di AICA nella gestione economica e nei rapporti con lavoratori e cittadini;
  3. Un’indagine della Procura della Repubblica per verificare eventuali responsabilità amministrative e penali, soprattutto da parte dell’ATI, nella gestione della società.

Impegno per i lavoratori e i cittadini
L’associazione si impegna inoltre a:

  • Promuovere azioni legali per tutelare i diritti dei dipendenti e degli utenti del servizio idrico;
  • Supportare richieste di risarcimento per i disservizi subiti dai cittadini;
  • Monitorare le azioni delle istituzioni per garantire soluzioni tempestive e adeguate.

Conclusione
Il futuro di AICA è appeso a un filo, e il tempo per intervenire è ormai agli sgoccioli. Senza un piano di salvataggio immediato e una revisione strutturale della gestione, la crisi economica potrebbe trasformarsi in un vero disastro sociale, mettendo a rischio un servizio essenziale per l’intera provincia.

Seguiranno aggiornamenti.

Copia verbale originale : Verbale AICA sindacati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *