Agrigento – La vicenda della Consulta delle Associazioni di AICA si fa ogni giorno più oscura.
Dalle ultime decisioni emerge un dato gravissimo: la presidente di AICA, Danila Nobile, ha utilizzato il cosiddetto “Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni” come se fosse un vero e proprio ente certificatore, conferendogli un ruolo che non gli spetta e che nessuna norma o delibera ha mai riconosciuto.

Un “Forum” senza riconoscimento né rappresentanza

Il cosiddetto Forum, citato esplicitamente nell’avviso pubblicato da AICA il 1° ottobre 2025, non è un organo costituito, non è un’associazione registrata, non ha personalità giuridica né rappresentanza legale.
Si tratta di un semplice coordinamento informale di sigle, comitati e associazioni di varia natura, molte delle quali prive di struttura o iscrizione ad albi ufficiali.
Eppure, nel nuovo avviso della Consulta si legge testualmente che tra i documenti richiesti vi è la “certificazione rilasciata dal Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni”, come una delle condizione per essere ammessi.

In questo modo, un gruppo informale e privo di poteri giuridici è stato elevato, di fatto, al ruolo di potenziale arbitro per la partecipazione ad un organo consultivo di una società pubblica, che gestisce il servizio idrico di tutta la provincia di Agrigento.
👉 Leggi l’avviso ufficiale pubblicato sul sito AICA

Decisioni senza copertura istituzionale

Ancora più grave è che l’Assemblea dei Sindaci – organo sovrano di AICA – non abbia mai deliberato nulla in merito né al ruolo del Forum né all’introduzione di tali requisiti.
Non esiste alcun atto di indirizzo o verbale che autorizzi la presidente ad espletare il nuovo avviso dettando i criteri previsti dallo Statuto e a inserire nuovi vincoli.
Si tratta dunque di un’iniziativa assunta unilateralmente, in violazione del principio di collegialità e delle competenze attribuite ai sindaci soci.

La Consulta “azzerata” senza legittimazione

La presidente Nobile ha inoltre dichiarato decadute tutte le associazioni che facevano parte della precedente Consulta, sostenendo che non avessero più i requisiti.
Ma quelle stesse associazioni erano state già riconosciute dal precedente CdA di AICA con regolare delibera, e mai l’Assemblea dei Sindaci ha disposto la loro esclusione o la revoca di quella delibera.

Di fatto, la presidente ha sciolto la Consulta con un atto privo di qualsiasi copertura legale o procedurale, ponendo fine a un organismo che rappresentava l’unico spazio di confronto tra cittadini e gestione idrica pubblica.

Un’operazione premeditata

È evidente che lo scioglimento non sia frutto di un errore tecnico ma di una scelta premeditata, maturata dopo settimane di discussioni tra soggetti esterni e la dirigenza di AICA.
Il nuovo avviso, con i suoi requisiti arbitrari e il riferimento diretto al Forum, ne è la prova materiale: un tentativo di ricostruire la Consulta su misura, selezionando chi potrà farne parte e chi dovrà restarne fuori.

Le domande inevase

Chi ha deciso che il Forum dovesse avere un ruolo di certificazione?
Perché l’Assemblea dei Sindaci non è stata consultata?
Con quale legittimità una presidente può sciogliere un organo previsto dallo Statuto e riconosciuto da una delibera del CdA precedente?

Domande che restano senza risposta, mentre AICA, nata per rappresentare la gestione pubblica e partecipata dell’acqua, si allontana sempre più dai principi di trasparenza e democrazia che ne avevano ispirato la fondazione.

In una provincia dove l’acqua continua a mancare e le perdite si moltiplicano, AICA si distingue non per efficienza o programmazione, ma per conflitti interni e decisioni arbitrarie.
Un “Forum” che non esiste giuridicamente è diventato ente certificatore.
Una Consulta prevista dallo Statuto è stata sciolta senza delibera.
E un’azienda pubblica nata per restituire ai cittadini il controllo dell’acqua si è trasformata in un campo di battaglia personale.

La trasparenza non si invoca nei comunicati: si dimostra con gli atti. E oggi, di trasparente, c’è solo l’acqua che continua a scorrere per strada dalle condotte di Agrigento.

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