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AGRIGENTO – Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’AICA – l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini – si chiude una fase delicata per la governance della società consortile che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento. Alla guida è stata designata Danila Nobile, affiancata da un vicepresidente e un consigliere, per un totale di tre membri, come previsto dallo Statuto.

Fin qui, tutto in regola. Ma a onor del vero, sorge una domanda legittima che non può essere ignorata: i nominati rispettano davvero tutti i requisiti richiesti dall’avviso pubblico?


I requisiti richiesti: chiari e specifici

Nel bando per la manifestazione d’interesse – pubblicato da AICA e ancora consultabile online – erano richiesti due requisiti essenziali:

  • Esperienza di almeno cinque anni, negli ultimi dieci, in incarichi di amministratore o dirigente apicale in Enti Pubblici o nella Pubblica Amministrazione;

  • Titolo di laurea (magistrale, specialistica o del vecchio ordinamento) in una delle seguenti aree: giurisprudenza, economia, ingegneria, architettura o scienze geologiche.

Niente di generico o interpretabile: criteri netti, pubblici e vincolanti.


Abbiamo letto i curricula. E ci poniamo una domanda.

Noi di Report Sicilia, con spirito di servizio e trasparenza, abbiamo letto – come ogni cittadino ha diritto di fare – i curricula di alcuni componenti del nuovo CdA. E ci è sorto più di un dubbio sulla piena rispondenza di tutti e tre ai requisiti richiesti.

Naturalmente potremmo anche aver frainteso o interpretato erroneamente alcune esperienze professionali o ruoli dichiarati. Non abbiamo certezze assolute, ma abbiamo il dovere di porre la domanda pubblicamente:

Siete certi, voi che avete esaminato le domande, di aver verificato con attenzione che tutti possedessero i requisiti previsti dall’avviso pubblico?


La fiducia è un atto, ma va meritata

Se ci risponderete che i controlli sono stati svolti con precisione e rigore, noi saremo i primi a dirvi che ci fidiamo di voi. Ma la fiducia deve fondarsi sulla trasparenza, non sull’automatismo.

Per questo ci rivolgiamo al direttivo dei sindaci, al RUP e ai tecnici che hanno validato le nomine: confermate pubblicamente che tutto è stato fatto a norma, senza forzature?
In caso contrario, si rischia di aprire una nuova stagione di polemiche e opacità proprio quando servirebbe la massima chiarezza.

L’AICA ha bisogno oggi di solidità, competenza e credibilità, soprattutto alla luce della crisi finanziaria in corso e degli investimenti pubblici previsti per il futuro.

Noi continueremo a vigilare.
Perché l’acqua è di tutti. E anche la trasparenza dovrebbe esserlo.

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