“Documenti alla mano, l’aumento dell’11,40% lo hanno deliberato loro. E ora dicono che è falso. ARERA ha già multato AICA e ATI per 2,7 milioni. I cittadini non lo sanno.”

Per Report Sicilia abbiamo intervistato il dott. Salvatore Licari, già componente della Consulta delle Associazioni in AICA, organo previsto dallo Statuto per rappresentare i cittadini all’interno della gestione del servizio idrico integrato.

La Consulta, lo ricordiamo, è stata cancellata con un colpo di spugna dall’Assemblea dei Sindaci, su impulso della nuova Presidente del CdA AICA, Danila Nobile, dopo quasi quattro anni di attività e dopo aver svolto, gratuitamente, funzioni di controllo, monitoraggio e informazione ai cittadini.


“La Consulta era legittima, utile e operativa. È stata cancellata perché dava fastidio.”

“Noi avevamo ragioni giuridiche e statutarie per farne parte. La nostra composizione fu approvata con istruttoria formale dal precedente CdA. Tutto questo lo abbiamo portato al Prefetto, il dott. Salvatore Caccamo, che ha preso atto della piena fondatezza dei documenti. Ora attendiamo le sue determinazioni.”

Le associazioni erano l’unico presidio civico riconosciuto nello statuto AICA.

“Con la nostra esclusione, hanno tolto ai cittadini il diritto di essere rappresentati. Un atto grave.”


La questione tariffe: “L’aumento dell’11,40% è stato deliberato. E già pagato.”

Il punto centrale è la verità sugli aumenti.

“Noi lo diciamo da mesi, e Report Sicilia lo ha documentato.
L’aumento dell’11,40% è contenuto nella Delibera ATI del 29 aprile 2025. È firmata dal Presidente ATI, Giovanni Cirillo, e dal rappresentante dei Sindaci in AICA, Salvatore Di Bernardo.”

E qui Licari aggiunge un punto chiave politico e istituzionale:

“Gli stessi che hanno firmato quell’aumento, oggi dicono che è falso. E minacciano querele contro Report Sicilia.
La domanda è semplice:
erano consapevoli di ciò che hanno deliberato? Oppure oggi fingono di non saperlo?”


Deleghe illegittime in assemblea: sindaci che votano per altri sindaci

La delibera del 29 aprile, sostiene Licari, nasce viziata:

  • Il Sindaco di Palma di Montechiaro ha votato anche per il Sindaco di Cattolica;

  • Il Sindaco di San Biagio Platani ha votato anche per il Sindaco di Agrigento;

  • Il Sindaco di Favara avrebbe votato anche per il Sindaco di Caltabellotta.

“Lo Statuto è chiaro: un sindaco può delegare solo il vicesindaco o un assessore del proprio comune, non un altro sindaco.
Quella votazione è illegittima, e può essere annullata. E con essa l’aumento dell’11,40%.”


ARERA ha già sanzionato AICA e ATI: 2.757.000 euro di penalità

“ARERA ha sanzionato la gestione idrica agrigentina due volte:

  • maggio 2025: 2,3 milioni

  • giugno 2025: 445 mila euro
    Totale: 2.757.000 euro.”

È L’ATI idrico più multato d’Italia.

Perché?

“Per gravi inadempienze:

  • perdita di rete non gestita,

  • interruzioni di fornitura non ammesse,

  • depuratori e fognature inadeguate,

  • gestione contrattuale inefficiente,

  • e soprattutto: mancata trasmissione dei documenti obbligatori.”

E la cosa ancora più grave:

“ARERA non ha mai approvato le tariffe 2022, 2023, 2024, 2025.
Significa che gli aumenti sono stati applicati senza validazione tecnica.”


“Chi paga tutto questo?”

“Fino ad ora hanno fatto pagare tutto ai cittadini.
Ma adesso non si può più tacere.”


Report Sicilia ha inoltrato il dossier ufficiale a:

  • Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani

  • Prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo

  • Procura della Repubblica di Agrigento

  • Presidente del Tribunale di Agrigento

Per:

✔ Verifica della legittimità della delibera del 29/04/2025
✔ Verifica delle deleghe illegittime
✔ Verifica della nomina del CdA
✔ Tutela degli utenti


“La verità non si minaccia. Si dimostra.”

“Noi non temiamo querele. Gli atti parlano.
Chi deve temere sono coloro che hanno firmato ciò che oggi negano.”

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