Akragas rinuncia alla Serie D: 20 milioni in 4 anni per sagre e feste, zero per lo sport

AGRIGENTO – È ufficiale: l’Akragas ha comunicato la propria rinuncia al campionato di Serie D, girone I, inviando la documentazione alla Lega Nazionale Dilettanti. Una scelta sofferta, ma inevitabile, dovuta a gravi difficoltà economiche e gestionali.

Questa decisione, però, non è solo il fallimento di una squadra, ma il segnale del fallimento di un’intera città. Mentre il club biancazzurro chiude i battenti, la politica agrigentina negli ultimi 5 anni ha speso oltre 20 milioni di euro per promuovere il territorio, destinandoli a feste, sagre e spettacoli, ma senza investire un solo euro nello sport.

Sport abbandonato: dal basket alla Serie D

L’Akragas non è la prima vittima dell’indifferenza delle istituzioni verso lo sport.

  • La Serie A di basket è sparita, con la Fortitudo Agrigento che ha dovuto lasciare il massimo campionato per mancanza di fondi.
  • Ora tocca al calcio, con l’Akragas che si arrende dopo anni di sacrifici e investimenti privati.
  • Anche la pallamano, la pallavolo e altri sport minori hanno visto un progressivo declino, senza il minimo supporto pubblico.

Eppure, in una città che si proclama Capitale Italiana della Cultura 2025, lo sport non è mai stato considerato cultura.

Akragas con il logo della Capitale della Cultura, ma senza fondi

L’Akragas ha disputato il campionato con il logo di “Agrigento Capitale della Cultura 2025” sulle maglie, promuovendo la città in tutta Italia. Ma chi doveva finanziare questa sponsorizzazione?

  1. Il Comune di Agrigento avrebbe dovuto deliberare un contributo per supportare la squadra come ambasciatrice della città.
  2. La Fondazione Agrigento Capitale della Cultura avrebbe potuto destinare risorse al club per l’uso del marchio ufficiale.
  3. Il Parco Archeologico della Valle dei Templi avrebbe potuto investire nello sport come veicolo di promozione del territorio.

Nessuno di questi enti ha mai deliberato un euro per l’Akragas o per lo sport agrigentino.

Il patron Deni dica la verità

Ora il patron Giuseppe Deni deve spiegare cosa è successo davvero. Perché la squadra ha rappresentato Agrigento senza ricevere alcun sostegno? Quali erano gli accordi con l’amministrazione?

“Una squadra di calcio non è solo del suo presidente, così come una città non appartiene al sindaco. Ma senza un sostegno concreto, un patron da solo non può portare avanti un progetto sportivo.”

Se per sagre e spettacoli si sono trovati 20 milioni di euro in 4 anni, perché neanche un centesimo è stato destinato allo sport?

La politica ha scelto le feste, non lo sport

La politica agrigentina ha sempre utilizzato lo sport solo per visibilità, senza mai investire realmente, la deputazione non ha mai pensato allo sport ma solo a sagre e feste, la deputazione regionale nelle ultime finanziarie in una delle quali sono arrivati 300.000 € al Trapani calcio e 50.000 € al Casteltermini calcio non ha mai fatto nulla di concreto per le società agrigentine, Risultato?

  • La serie A di basket è scomparsa
  • Il calcio è scomparso
  • Le discipline minori lottano per sopravvivere

“Sindaco, tu e la tua giunta avete vinto la vostra partita politica, ma avete fatto perdere la città e lo sport.”

Agrigento ha puntato tutto su feste e sagre, ignorando completamente le società sportive che, con sacrifici, hanno portato il nome della città in tutta Italia.

Oggi la città si prepara a celebrare Agrigento Capitale della Cultura 2025, ma una cosa è certa: senza sport, questa cultura è monca e senza futuro.

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