Un nuovo centro di accoglienza per immigrati in attesa di conoscere il loro futuro. Se ne parla da alcune settimane nella zona del Quadrivio Spinasanta, all’incrocio con la via Mattarella, dove già da un anno circa ne è entrato in funzione uno. L’immobile interessato sarebbe quello ai piedi del quale un tempo c’era un’accademia di ballo e dove ancora oggi ci sono alcune attività commerciali che resistono alla crisi. Al momento non si hanno molti elementi sul progetto presentato dal proprietario dell’immobile, da trasformare a rifugio per coloro i quali, sbarcati nei mesi scorsi in Sicilia, sono in attesa di permesso di soggiorno o attendono di conoscere la loro sorte, in Italia o in altre località. Nei mesi scorsi, ancora prima che aprisse e poi quando ha effettivamente aperto i battenti, si scatenarono notevoli polemiche tra i residenti, circa l’opportunità di aprire il centro di accoglienza attualmente in funzione. Si parlò di una manifestazione di protesta, di una petizione, ma alla resa dei conti le “proteste” portarono a nulla, dato che il proprietario della palazzina da trasformare, avendo tutti i permessi del caso, non ebbe alcuna ripercussione al proprio progetto.

 

Convivenza …

Ad oggi, nella palazzina al piano terra della quale un tempo c’erano gli uffici della Banca Sant’Angelo, sono ospitate alcune decine di ragazzi, vi lavorano alcuni giovani di una cooperativa. Alcuni ritengono che la presenza di queste persone possa essere una attrattiva per il consumarsi di reati come spaccio di droga e risse, ma tutto sommato la situazione dell’ordine pubblico non è mai degenerata. Certamente non si tratta di un hotel a 5 stelle, trattandosi comunque di una struttura non grandissima, ma almeno questi giovani non sono costretti a trasformarsi in senza fissa dimora, con tutti i rischi del caso per se stessi e per gli altri. Con la possibile attivazione di un altro centro di accoglienza per migranti, al Quadrivio Spinasanta la situazione potrebbe però tornare a suscitare polemiche tra i residenti, stanchi di vedere chiudere attività commerciali e di aprire centri di accoglienza. 

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