La società si dissocia, ma dagli atti emergono dialoghi, pressioni e rapporti continui con Salvatore Cuffaro, Francesco Saverio Romano, Antonio Abbonato, Mauro Marchese, Marco Dammone e dirigenti pubblici
’inchiesta della Procura di Palermo sugli appalti pilotati nella sanità siciliana ha svelato un intreccio di rapporti, incontri e scambi che vede coinvolti politici di primo piano come:
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Salvatore “Totò” Cuffaro, ex Presidente della Regione Siciliana,
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Francesco Saverio Romano, deputato nazionale,
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Carmelo Pace, deputato regionale,
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Antonio Abbonato, uomo di fiducia di Cuffaro,
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Vito Raso, referente politico e intermediario.
Tra le società al centro delle indagini figura la Dussmann Service S.r.l., gigante internazionale del facility management.
La società ha diffuso una nota ufficiale in cui:
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nega ogni addebito,
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ribadisce la totale estraneità ai fatti,
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conferma piena collaborazione con la magistratura.
Ma gli atti dell’inchiesta contengono dozzine di intercettazioni in cui compaiono:
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Mauro Marchese, rappresentante legale Dussmann in Sicilia,
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Marco Dammone, commerciale Dussmann,
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dipendenti e tecnici Dussmann,
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e numerosi interlocutori politici e istituzionali.
Quello che segue è un compendio delle intercettazioni più salienti.
È importante dichiararlo:
Le intercettazioni presenti negli atti sono numerosissime, estremamente dettagliate e per gli investigatori di grande rilevanza. Quelle riportate in questo articolo rappresentano solo una parte del materiale complessivo.
CHI È DUSSMANN
Un colosso internazionale:
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oltre 70.000 dipendenti in 21 Paesi,
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servizi: pulizia, catering, sicurezza, reception, servizi tecnici, energy management,
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fatturato globale 2024: oltre 3 miliardi di euro,
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fatturato Italia: 973 milioni di euro.
In Sicilia, secondo verifiche indipendenti di Report Sicilia, la Dussmann gestisce appalti presso:
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Comune di Agrigento,
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Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi,
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Prefettura di Agrigento (informazione in attesa di conferma ufficiale).
LE INTERCETTAZIONI PIÙ SIGNIFICATIVE
Di seguito, le conversazioni più rilevanti, riscritte integralmente in forma giornalistica e narrativa.
LE GIUSTIFICHE CHE “DEVONO PARTIRE ENTRO DOMANI”
Marco Dammone (Dussmann) chiama un dipendente della società per verificare lo stato delle giustifiche economiche da inviare all’ASP:
Dammone:
«Sono partite le giustifiche?»
Dipendente Dussmann:
«Le completiamo stamattina. Ieri ho rivisto tutto con il dirigente. In mattinata le chiudiamo. Appena le mandiamo ti avviso.»
Dammone:
«Solo fammi sapere quando partono.»
Dipendente:
«Ti scrivo subito dopo l’invio.»
La scadenza è fissata per il giorno successivo.
LA PEC CHE NON ARRIVA
Dammone richiama la sede Dussmann di Milano:
Dammone:
«Mi confermi se è arrivata la PEC?»
Annalisa (Dussmann Milano):
«No, nulla. Né sul portale né via PEC. L’ultimo aggiornamento è del 24 settembre. Non c’è niente.»
Dammone:
«Mamma mia… ok, grazie.»
L’attesa cresce: senza giustifiche, la gara rischia rallentamenti o contestazioni.
L’OK DI MAURO MARCHESE
Mauro Marchese, dirigente Dussmann, chiama Dammone:
Marchese:
«Ho ricevuto l’email del dirigente. Ho letto la bozza delle giustifiche, per me va tutto bene. Ho risposto “ok grazie”.
Ora verifica che il dipendente che deve inviarle proceda subito. Le giustifiche le mandano loro con la mia firma digitale.»
Dammone:
«Perfetto.»
L’INCONTRO CON SALVATORE CUFFARO A PALERMO
Un collaboratore di fiducia, Antonio Abbonato, è a casa di Cuffaro e dice:
Abbonato:
«Quelli della Dussmann stanno arrivando. Li faccio accomodare e poi scendo.»
Pochi minuti dopo Cuffaro riceve i rappresentanti della società.
LA RUP CHIEDE “DOCUMENTI BLINDATI”
Durante un confronto telefonico tra la RUP e tecnici Dussmann:
RUP:
«Ho letto le giustifiche. Non essendo un’esperta in materia, devo confrontarmi con un consulente del lavoro.
Questa non è una gara serena. Voglio tutto predisposto nel modo più blindato possibile, perché sarà sicuramente oggetto di accesso agli atti.»
LE STABILIZZAZIONI DEL PERSONALE SEGNALATO
In una telefonata tra Marco Dammone e Marco Zambuto (genero di Cuffaro):
Zambuto:
«A quanto pare le persone segnalate non hanno avuto cambiamenti dal primo giugno.»
Dammone:
«Come no? È tutto operativo.
Lo verifico subito, ma ti assicuro che la cosa è già attiva.»
Il tema delle stabilizzazioni “segnalate” emerge più volte in diverse telefonate.
I SUBAPPALTI E LE PERCENTUALI DA RISPETTARE
Marchese e Dammone affrontano un discorso economico:
Marchese:
«Noi vendiamo l’ausiliariato a 15,98 euro.
Il costo del personale è intorno ai 15.»
Dammone:
«Qui l’ausiliariato forse è 14,50.»
Marchese:
«Va bene. Ricordati che i “termini comunicati” al subappaltatore sono del 30%.»
Il tema del subappalto è uno dei più sensibili nell’intera inchiesta.
“DOBBIAMO FORZARE LA MANO PER IL 9 O 10”
Marchese parla con un dipendente Dussmann:
Marchese:
«Serve che anticipiamo la seduta. Insistiamo per il 9 pomeriggio o il 10 mattina.
Il 10 pomeriggio devo andare a Roma, quindi ho bisogno che ci ricevano prima.»
Dipendente Dussmann:
«Va bene, mi segno tutto.»
LE VERIFICHE FINALI E LA CORSA CONTRO IL TEMPO
Un’ulteriore telefonata mostra tensione:
Dammone:
«Mi aveva promesso che pubblicava tutto venerdì… è passato un mese!»
Marchese:
«Speriamo pubblichi oggi.»
Dammone:
«Il subappaltatore sa tutto… ora mi chiama e mi diverto!»
UN QUADRO CHIARO: RELAZIONI CONTINUE, PRESSIONI, COORDINAMENTI
Le intercettazioni riportate costituiscono solo una parte delle conversazioni in cui compare la Dussmann.
Negli atti sono presenti:
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telefonate tra Dussmann e dirigenti pubblici,
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dialoghi sulle percentuali di subappalto,
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discussioni su punteggi tecnici e valutazioni,
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richieste di incontri politici,
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colloqui sul personale da assumere o stabilizzare,
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conversazioni sulla tempistica delle sedute di gara.
Un corpus vasto e capillare.
AGRIGENTO: NESSUN RIFERIMENTO DIRETTO, MA LA DUSSMANN OPERA IN POSIZIONI CHIAVE
Negli atti non compaiono riferimenti ad appalti o dirigenti agrigentini.
Ma è un dato di fatto che la società:
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pulisce gli uffici del Comune,
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opera nel Parco Archeologico,
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e secondo fonti interne gestirebbe il servizio della Prefettura.
La dimensione dell’inchiesta e la posizione dominante dell’azienda suggeriscono prudenza, trasparenza e monitoraggio costante.
La Dussmann, società di dimensioni globali, respinge ogni addebito.
Ma le intercettazioni mostrano una presenza intensa, continua e capillare nei rapporti con politici, funzionari e dirigenti pubblici coinvolti nell’inchiesta.
Un quadro complesso, che si riflette sulla Sicilia intera.
E che ad Agrigento — dove la società opera su appalti sensibili — impone attenzione e vigilanza.
Report Sicilia continuerà a seguire ogni sviluppo.

