La Delibera n. 551/2024 dell’ANAC conferma le irregolarità nella gestione degli incarichi e degli appalti nel sistema SRR Agrigento, svelando un intreccio opaco tra incarichi fiduciari, nomine dirigenziali e mancato rispetto delle regole sulla trasparenza. Uno scenario già denunciato da Report Sicilia e oggi ufficialmente messo nero su bianco dall’Autorità Anticorruzione.


Con la delibera n. 551 del 20 novembre 2024 Delibera n. 551 del 20 novembre 2024 anac, pubblicata sul sito ufficiale, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha certificato numerose irregolarità e violazioni nella gestione della SRR Agrigento Provincia Est e nei rapporti intercorsi con la società in house ESAcom, confermando in toto quanto già emerso da un’inchiesta condotta dalla Procura di Agrigento e anticipato da Report Sicilia nei mesi scorsi.

Al centro della delibera vi sono incarichi fiduciari illegittimi, procedure di selezione completamente eluse, nomine dirigenziali senza alcuna pubblica evidenza, e l’utilizzo di un regolamento interno adottato in palese contrasto con le normative nazionali e regionali vigenti.

Tra i punti più gravi segnalati da ANAC:

  • La nomina illegittima del Direttore Generale della SRR: una figura strategica scelta senza bando, tramite selezione fiduciaria, in violazione dell’art. 19 del D.lgs. 165/2001 e della legge Madia (legge 124/2015), che richiedono invece l’adozione di procedure trasparenti e comparative.

  • Il conferimento dell’incarico all’avvocato Luigi Sutera Sardo, senza alcun bando pubblico e senza requisiti curriculari comparabili a quelli richiesti da una procedura selettiva regolare. La sua nomina ha ricoperto un ruolo chiave nelle scelte operative e contrattuali della SRR.

  • La gestione opaca dei rapporti con ESAcom, società in house priva di certificazioni e requisiti di esperienza nel settore dei rifiuti, che è stata comunque incaricata dalla SRR per attività fondamentali come progettazioni, direzione lavori e redazione di PEF pluriennali, in violazione delle norme sulla concorrenza e sul corretto utilizzo degli affidamenti diretti.

  • L’assenza di una regolamentazione interna conforme alla normativa nazionale per la selezione del personale e per gli incarichi dirigenziali, con conseguente impossibilità per l’ANAC di validare i percorsi selettivi adottati.


Le conseguenze e il collegamento con l’inchiesta penale

La delibera dell’ANAC, pur avendo natura amministrativa, si inserisce perfettamente nell’ambito dell’inchiesta penale attualmente in corso da parte della Procura della Repubblica di Agrigento, che già ha evidenziato un presunto “sistema organizzato” finalizzato a pilotare appalti, elargire incarichi e consolidare posizioni di potere attraverso un meccanismo clientelare e autoreferenziale.

In particolare, si evidenziano collegamenti con la vicenda del Centro Comunale di Raccolta di Ravanusa, finito nel mirino dell’ANAC e già oggetto di una preoccupata telefonata tra l’on. Roberto Di Mauro e altri protagonisti dell’inchiesta, intercettata e trascritta nei verbali dell’indagine giudiziaria.


Il quadro complessivo: un sistema da smantellare

La delibera dell’ANAC rappresenta un durissimo colpo per chi ha finora gestito il sistema SRR come una macchina di potere, lontano da logiche meritocratiche e legalitarie. Una conferma ufficiale – istituzionale – di quanto i cittadini, i comitati civici e la stampa indipendente denunciano da tempo.

L’ANAC ha trasmesso la propria decisione alla Regione Siciliana per gli eventuali atti conseguenti. Tuttavia, fino a oggi, nessun atto di revoca, commissariamento o riforma interna risulta essere stato posto in essere da parte del Governo Regionale.


Conclusione: chi interverrà adesso?

In un contesto dove la legalità amministrativa sembra essere solo una chimera, Report Sicilia continuerà a monitorare, denunciare e portare alla luce le responsabilità politiche, tecniche e morali di questo sistema opaco.

Come sempre, a parlare – prima delle parole – sono i documenti. E questa volta a parlare è l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

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